Ci sono Codacons, Federconsumatori e Comune di Portogruaro. Ci sono tutti, anche Samuele Faè, l'imprenditore di Caorle arrestato per l'inchiesta veneziana sui...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il plotone di risparmiatori veneti, friulani, ma anche emiliani, trentini e lombardi sta inseguendo un capitale di oltre 30 milioni di euro transitati su conti croati e sloveni intestati a società collegate alla Venice Investment Group e di cui si è persa traccia. Il procuratore Raffaele Tito ha depositato nuovi atti di indagine: l'interrogatorio della contabile slovena Marija Rade, la cui consegna all'autorità giudiziaria di Pordenone è in corso di definizione in Slovenia; indagini sui conti correnti di alcuni indagati e un'integrazione sulla rogatoria riguardante i conti esteri delle società di Fabio Gaiatto.
IL PROCURATORE«Si tratta di un'elaborazione che rende più comprensibile il lavoro fatto dalla Guardia di finanza - ha spiegato il procuratore Raffaele Tito - Dalla rogatoria emerge che sui conti il denaro c'era, ma adesso non c'è più nulla». Al momento per gli oltre mille risparmiatori ci sono soltanto i 72.500 euro versati da quattro imputati sul conto corrente aperto a nome del procedimento penale. Con l'udienza di ieri il processo si è di fatto spezzato in due tronconi. Fabio Gaiatto è stato formalmente ammesso al rito abbreviato. La sua posizione verrà stralciata e definita a giugno: sarà processato soltanto sugli atti presenti nei 68 faldoni dell'indagine. Obiettivo del gup, infatti, era perfezionare la sua posizione entro il 9 marzo per non lasciare scadere i termini della misura cautelare. Contro di lui c'è anche Faè. «Per il momento non ho nulla da dire - ha riferito il suo difensore, Guido Galletti, in merito alla costituzione di parte civile dell'imprenditore di Caorle - Una cosa è l'ammissione, una cosa è la prova del danno». Da sabato usciranno dal processo anche la compagna del trader Najima Romani, per la quale l'avvocato Elisa Trevisan ha concordato un patteggiamento a 4 anni 2 mesi e 10 mila euro di multa. È riuscita a mettere a disposizione delle vittime solo un assegno da 5mila euro e un orologio Cartier che andrà all'asta. Troppo poco per poter accedere a una pena più mite. Massimo Baroni, lombardo di Piario, patteggerà 1 anno e 6 mesi dopo aver versato 9 mila euro. Per il maestro di tango triestino Ubaldo Sincovich, l'avvocato Claudio Vergine ha fatto istanza di assoluzione, ma se verrà respinta si andrà a patteggiare 1 anno e 5 mesi (già versati a titolo risarcitorio 8.500). In sospeso il patteggiamento della contabile slovena: la pena concordata è di 2 anni e 10mila euro di multa. Marija Rade ha versato 50mila euro, ma alla Procura non bastano. L'asticella è stata sollevata di altri 30mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino