Dopo un'inchiesta lunga mesi, decine di interrogatori, una mole di fascicoli da occupare una stanza e una fila di truffati destinata ancora ad allungarsi, il caso Gaiatto...
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PRIMA UDIENZA
Si terrà infatti oggi, alle 10.30 nel centro culturale Aldo Moro di via Traversagna 4, a Cordenons, la prima udienza preliminare davanti al gup Eugenio Pergola. A indossare i panni dell'accusa saranno il procuratore Raffaele Tito e il sostituto procuratore Monica Carraturo, che saranno coadiuvati da una decina di assistenti. All'esterno dell'aula ci saranno invece dalle 8.30 i cancellieri, che avranno il compito di identificare le parti civili e le difese. Questa prima udienza sarà destinata all'appello e alla costituzione delle parti, compreso il deposito delle costituzioni delle parti civili e la calendarizzazione dei successivi appuntamenti. La seconda udienza preliminare, invece, sarà riservata alle eventuali questioni relative alle costituzioni delle parti civili e discussioni delle stesse; previsto anche l'ascolto delle difese degli imputati su eventuali istanze di riti alternativi. A questo proposito per Gaiatto si prospetta la richiesta di rito abbreviato, mentre altri imputati hanno già chiesto, attraverso i loro legali, di poter patteggiare (abbreviato e patteggiamento prevedono lo sconto di un terzo della pena). La terza udienza prevede lo scioglimento da parte del giudice delle riserve sulle questioni relative alle costituzioni delle parti civili e all'inizio della discussione dell'udienza preliminare, che potrebbe proseguire in udienze successive.
Onde evitare problemi, il gup Pergola ha stilato una sorta di istruzioni per l'uso. Un vero e proprio vademecum in cui si ricorda che l'udienza preliminare è in camera di consiglio, sicchè non può accedervi il pubblico, ma solo i difensori e le parti. È vietato l'uso di ogni mezzo e sistema di registrazione, anche con i cellulari che dovranno anche essere tenuti spenti per ragioni tecniche connesse alla registrazione ufficiale (anche quelli di chi si trova nell'auditorium). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino