PORTOGRUARO - Gadget fascisti al centro commerciale: un insegnante segnala il caso e il direttore della struttura ne dispone la rimozione. È successo all'Adriatico 2 di...
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Il tutto è partito da una presa di posizione di un'insegnante, Lucia Steccanella, che mentre passeggiava lungo la galleria dell'Adriatico 2 ha notato all'interno di una vetrina di un negozio degli oggetti che riproducevano simboli riconducibili all'epoca fascista.
Da lì la decisione di inoltrare una segnalazione scritta al direttore della struttura commerciale, Attilio De Micheli. «Sono un'insegnante, oltre che una cittadina di un paese la cui Costituzione è nata sulle ceneri di una dittatura. Vivo quindi in un paese democratico. Ma vede scrive Steccanella nella lettera al direttore - la democrazia e la preziosa libertà che per ognuno di noi deriva da essa non può essere declinata in modo innaturale e forzato per giustificare l'elogio o la commemorazione di fatti che ne avrebbero, ahimè, impedito la nascita. So che la legge sanziona l'apologia del fascismo e la ricostituzione del partito fascista e non direttamente la vendita di gadget che lo celebrano. Quindi sia lei che il negoziante potete ritenervi nella legalità. Ma se l'apologia è una difesa della propria posizione, del proprio pensiero, quale posizione e quale pensiero difendono manganelli e mezzibusti del Duce? Il Centro Commerciale prosegue Steccanella - è un luogo nel quale molte persone passano molto tempo. Vengono organizzate molte iniziative culturali con associazioni locali, finanche progetti dedicati alle scuole che mandano i loro alunni ad apprendere anche la storia. Il fascismo - conclude - non è un'opinione e quei gadget vanno tolti». La lettera di segnalazione è stata postata anche su Facebook ed ha raccolto molti commenti positivi. L'appello dell'insegnante, che ha sottolineato l'importanza di non sottovalutare o lasciar correre certe situazioni perché le sentinelle della democrazia siamo tutti noi, tutti i giorni, è stato subito raccolto anche dal direttore De Micheli. «Il Centro Commerciale Adriatico 2, nel rispetto della propria etica sensibile al contesto sociale e culturale del territorio ed estranea a quello politico e religioso, - ha detto - si è attivato per disporre la rimozione e l'interruzione della vendita dei gadget segnalati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino