"Fusione" tra Belluno, Feltre e Sedico: come è nata, il nuovo nome e il nuovo allenatore

L'allenatore del Belluno Renato Lauria possibile tecnico della squadra che nascerebbe dalla fusione tra Feltre, Belluno e Sedico
La verità è più veloce del silenzio. Dietro a quel “futura collaborazione”, fra Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico, secondo alcune voci,...

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La verità è più veloce del silenzio. Dietro a quel “futura collaborazione”, fra Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico, secondo alcune voci, sarebbe già stato tracciato il profilo della neonata società, cui ora andrebbero definiti gli aspetti strutturali e finanziari. A quanto pare quello delle scorse ore, da cui è nato il comunicato di ieri, sarebbe stato infatti il secondo incontro tra le parti. E in entrambi si sarebbe andati spediti, senza rallentamenti. L’orizzonte? Scendere in campo nella stagione 2021/2022 con una nuova, unica (clamorosa) squadra. Tanto che si sarebbe già parlato del possibile nome e del campo di gioco.


L’OBIETTIVO
Già, ma per arrivare dove? In Lega Pro. Difficile infatti pensare che tre società in grado di allestire tre buone serie D, salvo disastro finanziario imminente, a oggi mai paventato in nessuna delle tre sedi, si uniscano per fare un’altrettanto buona serie D. Dunque giù la maschera e, anche se a medio termine, dritti verso il professionismo.
IL NOME
Una cosa sarebbe condivisa: niente Belluno, Feltre, Sedico o San Giorgio. Nel nome della nuova società dovrebbe essere raccontata la provincia intera, con sacrificio del Belluno che - fino a prova contraria - ne è a tutti gli effetti il vero e unico nome. Dunque Dolomiti? Valbelluna? Si vedrà. Idem per i colori, anche se pare difficile immaginare una maglia gialloblu-verdegranata-biancoazzurra. Soluzione terza? Forse. Idem per il simbolo.
LA SOCIETÀ
Più facile immaginare l’assetto societario, con una fusione dei tre consigli di amministrazione, chiaramente con chi sarà d’accordo con il progetto, e un’ipotetica presidenza a rotazione, collegiale, come è oggi per il Belluno. Centrali, chiaramente, i ruoli delle famiglie Polzotto (Ital-Lenti), Cremonese (Sportful) e De Cian.
IL CAMPO
Suggestiva l’ipotesi campo da gioco. Non potendo chiedere a due terzi dei tifosi di sposare un’unica location, soprattutto per i 30 km che dividono Feltre da Belluno, una soluzione potrebbe essere iniziare a Belluno, continuare a Sedico, finire a Feltre. Tenendo il nuovo sintetico del San Giorgio come base ideale per la stagione fredda, la squadra potrebbe, prima e dopo i mesi più freddi, migrare nel capoluogo e allo Zugni Tauro.
IL SETTORE GIOVANILE
Altro nodo centrale sarà il destino dei vivai. Un’unica enorme “cantera”, o tre settori giovanili differenti? Sicuramente la neonata società dovrà rinunciare a due delle tre formazioni Juniores nazionali, con conseguente sacrificio di giocatori. Da ridisegnare poi tutto il resto, dagli staff alle singole squadre. Per contro l’ottima notizia sarebbe a livello logistico, trovandosi in un batter d’occhio con una quantità considerevole di strutture a disposizione, salvo dover poi gestire lo spostamento dei ragazzi (esempio: l’Allievo residente a Belluno che si allena a Celarda).
LO STAFF

E chi la costruisce e guida una squadra così? Impossibile rispondere ora, anche se per logica (e merito?) le prime due risposte oggi sarebbero Toni Tormen direttore sportivo, per l’ineguagliabile esperienza, e Renato Lauria mister, perché bellunese e perché - a 8 giornate dalle fine - protagonista di un’ottima stagione.

 

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Il Gazzettino