Furto a casa di Sara Simeoni, rubata la medaglia d'oro delle Olimpiadi di Mosca. «La rivoglio»

Sara Simeoni
VERONA - Per un campione dello sport le medaglie vinte in carriera hanno un valore inestimabile: Sara Simeoni, regina del salto in alto, ha subito il furto di quanto le...

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VERONAPer un campione dello sport le medaglie vinte in carriera hanno un valore inestimabile: Sara Simeoni, regina del salto in alto, ha subito il furto di quanto le è più caro, la medaglia d'oro vinta alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, dopo un memorabile duello con la tedesca dell'Est Rosemarie Ackermann. I ladri si sono introdotti nella casa di Rivoli Veronese dove vive con il marito e allenatore Erminio Azzaro ed il figlio Roberto, l'hanno messa a soqquadro portando via medaglie, coppe ed altri trofei. La campionessa di salto in alto ha scoperto il furto solo al rientro a casa, dopo aver partecipato in paese ad una festa gastronomica. In precedenza era stata a Scandiano (Reggio Emilia) per presentare il suo libro 'Una vita in alto', scritto a quattro mani con il giornalista Marco Franzelli. Dopo la denuncia ai Carabinieri ha lanciato un appello ai ladri: «Restituitemi almeno l'oro vinto a Mosca».

Le medaglie d'argento conquistate a Montreal e Los Angeles, invece, sono state ritrovate sotto il letto dove erano state gettate dai malfattori. Da quanto si è appreso, l'abitazione ha un sistema di videosorveglianza, ma sembra che i ladri - evidentemente esperti - lo abbiano aggirato. La scoperta del furto è stata un duro colpo per Simeoni, che in collegamento con il Tg1 ha confidato: «Significa anni di allenamenti, di sacrifici e rinunce, di scelte. Non è semplice vincere una medaglia alle olimpiadi. È il simbolo di tante attese, significa tutto». Ricordi di una vita costellata da straordinari risultati che hanno portato la campionessa veronese, che poche settimane fa ha compiuto 70 anni, ad essere eletta «Atleta del Centenario» assieme ad Alberto Tomba. Un palmares che, oltre all'oro di Mosca, annovera gli argenti a Montreal 1976 e Los Angeles 1984, ma anche la medaglia d'oro agli Europei di Praga, bissando il ricordo del mondo a 2,01 conquistato un mese prima, nell'agosto 1978 a Brescia. Ricordi di una vita che sono stati spazzati via dal blitz dei ladri: «Mi hanno portato via tantissimi ricordi e vorrei almeno riavere questa medaglia, non è neanche d'oro, loro cosa se ne fanno? Per me ha un significato e un valore speciale, per loro niente» ha concluso Sara Simeoni.

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Il Gazzettino