Furto di opere d'arte, 13 arresti: a refurtiva in Moldavia

Alcuni dei capolavori rubati
VERONA - Tredici persone - cinque persone sono state fermate in Italia, otto nella Repubblica Moldova, dove sarebbe stato individuato il covo della banda e il nascondiglio...

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VERONA - Tredici persone - cinque persone sono state fermate in Italia, otto nella Repubblica Moldova, dove sarebbe stato individuato il covo della banda e il nascondiglio della refurtiva - sono state arrestate con l'accusa di avere organizzato e partecipato alla rapina compiuta a Verona lo scorso 18 novembre al museo di Castelvecchio, dove banditi armati e incappucciati avevano trafugato 17 dipinti. La refurtiva che sarebbe già stata individuata in Moldavia.


Dieci arresti sono stati eseguiti nella ex repubblica sovietica e 3 a Verona, individuando anche il basista e chi ha favorito l'azione dei banditi, sarebbe coinvolto un vigilante e la fidanzata di suo fratello. La sera del colpo tre banditi avevano fatto irruzione nel museo all'ora di chiusura, con il sistema di allarme non ancora inserito e dopo avere immobilizzato la guardia giurata e un'addetta alla biglietteria avevano trafugato 17 opere d'arte, tra le quali sei dipinti del Tintoretto e capolavori di Rubens, Mantegna, Pisanello e Caroto. I delinquenti poi erano fuggiti a bordo dell'auto della guardia giurata, lasciata parcheggiata nel cortile del museo, dopo avere caricato tutti i dipinti. L'auto era stata ritrovata alcuni giorni dopo a Brescia. Sull'esito dell'indagine c'è ancora il massimo riserbo.

IL COMPLICE INSOSPETTABILE: LA GUARDIA GIURATA
La guardia giurata arrestata lavorava per Securitalia, la società che si è aggiudicata il servizio di vigilanza a Castelvecchio. La sera della rapina prima di entrare in servizio aveva lasciato la sua auto parcheggiata nel cortile del museo con le chiavi sul cruscotto e proprio quell'auto era poi stata usata dai banditi per la fuga dopo aver caricato nel bagagliaio i dipinti trafugati. Alle forze dell'ordine, l'uomo aveva raccontato di essere stato legato e di non essere stato in grado di liberarsi, cosa che invece era riuscita alla cassiera assalta dai banditi assieme a lui, nonostante la donna avesse la mobilità di un braccio solo.
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Il Gazzettino