Furto nella villa dell'imprenditore di Cimadolmo, la paura di Alessandro Dal Santo: «Mi seguivano»

Furto nella villa dell'imprenditore di Cimadolmo, la paura di Alessandro Dal Santo: «Mi seguivano»
CIMADOLMO (TREVISO) - «Sono molto preoccupato, credo che mi abbiano seguito prima di colpire». Non ha molta voglia di commentare l’accaduto Alessandro Dal Santo,...

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CIMADOLMO (TREVISO) - «Sono molto preoccupato, credo che mi abbiano seguito prima di colpire». Non ha molta voglia di commentare l’accaduto Alessandro Dal Santo, l’imprenditore residente a San Michele di Cimadolmo che ha subito un furto in casa in pieno giorno a opera di un commando di malviventi, almeno tre, che conoscevano bene i suoi orari. Il raid è avvenuto nel primo pomeriggio di qualche giorno fa nell’abitazione di via Don Bosco, dove abita la famiglia di Dal Santo, noto imprenditore dolciario che guida da una trentina d’anni una pasticceria a Levada di Ponte di Piave.


L’ASSALTO
I ladri sarebbero giunti al volante di una Maserati e, dopo aver scavalcato la recinzione, sono riusciti a entrare in casa, approfittando del fatto che in quel momento non c’era nessuno. Con un flessibile e un “piede di porco”, hanno sradicato la cassaforte dal muro, caricandola in auto: all’interno c’erano dei gioielli. Dopodiché hanno tagliato la corda con la Maserati che, a quanto pare, aveva montato delle targhe rubate. Si tratterebbe di una banda di professionisti poiché, oltre al sangue freddo di un raid in pieno giorno, se la sono svignata tenendo sempre il passamontagna addosso, per non essere identificati dalle varie videocamere di sorveglianza. Alla vittima non è rimasto altro che segnalare l’episodio ai carabinieri. Via Don Bosco si trova proprio accanto alla chiesa parrocchiale, nel cuore della località di San Michele. La vittima del furto preferisce rimanere in silenzio. «Rendere noti certi particolari non è nel mio interesse». Ammette però di essere preoccupato da quanto accaduto. «Certo, credo si possa immaginare. Però al momento non voglio dire altro». Tuttora in corso le indagini nel massimo riserbo da parte dei carabinieri che stanno battendo tutte le piste per cercare di identificare i colpevoli. Ieri lungo via Don Bosco un vicino, accompagnato dalla badante, ha detto: «Conosciamo la famiglia e ci dispiace molto per quanto accaduto. Solitamente da questa parte non accadono fatti di questa gravità». Poco più in là un’altra vicina commenta: «A sentire queste storie mi vengono i brividi, anche a noi è successo un fatto simile in casa circa una decina d’anni fa. Non lo auguro a nessuno perché è un’esperienza che ti segna».


IL PRIMO CITTADINO


Ieri il sindaco Giovanni Ministeri ha voluto rendere nota la solidarietà sua e dell’amministrazione comunale: «Dispiace davvero per quanto accaduto alla famiglia di San Michele. C’è da dire che episodi gravi non avvenivano ormai da diversi anni. Tuttavia quest’ultimo episodio è di una gravità che va oltre, se così si può dire, l’ordinario. Ci obbliga ancor di più come amministrazione a lavorare per la sicurezza. In relazione a questo fatto cercheremo di collaborare con le forze dell’ordine anche utilizzando le immagini della videosorveglianza della zona. Nello stesso tempo però faccio anche un appello ai cittadini: chiunque nota movimenti strani in paese, avverta immediatamente le forze dell’ordine. Molto spesso la prevenzione è molto più utile che agire quando ormai il danno è fatto».
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Il Gazzettino