Rubava gasolio dai mezzi di lavoro del Comune: licenziato

Palazzo Rosso, sede dell'amministrazione comunale di Belluno
BELLUNO - Rubava il combustibile dai mezzi comunali: licenziato dipendente di Palazzo Rosso. E’ stato punito  il lavoratore che da un paio di anni sembra avesse preso...

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BELLUNO - Rubava il combustibile dai mezzi comunali: licenziato dipendente di Palazzo Rosso. E’ stato punito  il lavoratore che da un paio di anni sembra avesse preso l’abitudine di sottrarre gasolio dai mezzi che aveva in uso per lavoro, da una ruspa in particolare. Furti di piccoli quantitativi che reiterati nel tempo hanno spinto la commissione disciplinare interna ad assumere provvedimenti.


DESTITUITO D’UFFICIO
Oggi l’uomo non è più un dipendente pubblico, è stato destituito dell’incarico pare proprio per questo motivo. Non vuole parlarne l’assessore al personale Francesca De Biasi, si limita a spiegare l’iter utilizzato nella pubblica amministrazione davanti a casi come questo. «Abbiamo semplicemente applicato la legge – spiega -, in seguito a diverse segnalazioni. Sono provvedimenti che dolgono all’amministrazione, che tuttavia deve seguire in modo scrupoloso la normativa e dare seguito a quelle che risultano fondate». 
COMMISSIONE DISCIPLINARE
A occuparsi della questione è stato l’Udp, l’ufficio disciplinare interno del Comune che, un tempo delegato alla Provincia, dallo scorso anno è tornato in capo al municipio proprio per volere di De Biasi. La commissione disciplinare è composta dal segretario comunale, da un avvocato esterno selezionato con avviso pubblico e che ha assunto l’incarico nel novembre 2019 e dal personale comunale. Tutte le segnalazioni vengono sottoposte a questo organo dal quale, poi, partono audizioni e consulenze dell’avvocato. Insomma, un iter strutturato e ben preciso che si è concluso qualche settimana fa con il licenziamento dell’operaio furbetto.
LINEA DURA
Non è noto, al momento, se i furti perpetrati nel tempo gli abbiamo anche causato una denuncia per furto. Sono stati mesi movimentati, negli uffici di piazza Duomo perché questo non è l’unico licenziamento dell’anno. Un altro, noto, risale all’estate quando dopo numerose segnalazioni un vigile del comando di polizia locale è stato allontanato dal posto di lavoro al termine del procedimento disciplinare. 
Troppe le soste al bar durante l’orario di servizio che, segnalate al Comune hanno alla fine fatto scattare le verifiche e il provvedimento. La commissione aveva esaminato quanto in suo possesso in merito alle segnalazioni ma ad un tratto il lavoro era stato interrotto dal lockdown, prima che si arrivasse a mettere il punto sull’intera questione. 
L’ASSENTEISTA
A giugno, infine, era arrivata la risposta con il responso definitivo: licenziamento. Prima, nel 2015, per settimane aveva riempito le pagine dei giornali il caso del dipendente assenteista finito al centro di un’inchiesta della Guardia di finanza per presunta truffa aggravata a causa delle sue assenze dal posto di lavoro. 
PEDINAMENTI


Per settimane le fiamme gialle l’avevano pedinato per capire il suo comportamento sul luogo di lavoro e ne era emerso che l’uomo, addetto alla pulizia dei parchi e delle aree verdi, timbrava il cartellino ma poi non trascorreva nemmeno un minuto con rastrello e attrezzi in mano, ma iniziava a gironzolare per la città. Anche in quel caso la vicenda, finita in Tribunale, si era conclusa con il licenziamento.
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Il Gazzettino