Ancora furti nelle abitazioni: sventrata con un flex la cassaforte del sindaco

Furti in casa
CASARSA - Ennesimo raid serale nella zona di Casarsa. Stavolta la banda dei furti serali ha preso di mira anche l'abitazione del sindaco Claudio Colussi, che ha trovato...

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CASARSA - Ennesimo raid serale nella zona di Casarsa. Stavolta la banda dei furti serali ha preso di mira anche l'abitazione del sindaco Claudio Colussi, che ha trovato l'amara sorpreso al suo rientro a casa: gli intrusi sono riusciti ad aprire una piccola cassaforte utilizzando una flex portatile. Hanno rubato monili in oro dal valore affettivo molto importante. Venerdì sera,10 novembre, i ladri sono entrati in azione poco dopo le 18 e hanno preso di mira la direttrice tra Casarsa e Spilimbergo, dove sono riusciti a intrufolarsi in un'abitazione di via Valvasone che erano circa le 18.30. Nel giro di una quindicina di minuti erano già in via Crosera a Valvasone Arzene, dopodiché si sono concentrati in via della Repubblica e via Pinzano a Spilimbergo. I proprietari hanno scoperto i furti al loro rientro: camere da letto a soqquadro, armadi e cassetti rovistati alla ricerca di oggetti preziosi. Sono riusciti a rubare soprattutto mobili in oro, oggetti dal valore affettivo immenso, perché ricordi di ricorrenze particolari. Per entrare nelle case hanno forzato gli infissi, unica eccezione in un appartamento di Spilimbergo, dove si sono arrampicati per raggiungere una finestra al primo piano.

IL COLPO
Giunti a Casarsa, i malintenzionati sono entrati di nuovo in azione in una laterale di via Valvasone. Hanno preso di mira l'abitazione del sindaco Claudio Colussi, scavalcando la rete metallica per poi forzare il serramento di una finestra con un piede di porco ed accedere così alle stanze. Il tutto con il favore del buio e dell'assenza dei residenti: il primo cittadino e la moglie, infatti, erano usciti per alcune ore, avevano un impegno familiare. In buona parte della casa «i ladri non hanno toccato nulla riferisce Colussi . In camera da letto, invece, hanno aperto tutti i cassetti e rovistato tra il vestiario, finché non sono arrivati alla piccola cassaforte incassata nel muro. L'hanno aperta con una flex. Quando siamo rientrati si sentiva ancora l'odore di bruciato».

LE IPOTESI
Il sindaco ipotizza che il furto si sia registrato tra le 18 e le 20.30. «Hanno rubato qualche monile in oro di mia moglie spiega Colussi , non una grande quantità di oggetti, ma il valore affettivo era forte. Gli ori, infatti, erano di mia suocera e racchiudevano una serie di ricordi». In salotto, in cucina e nelle camere dei ragazzi era come se non fosse entrato nessuno. Ai ladri «interessava esclusivamente l'oro deduce il sindaco : non hanno portato via neanche apparecchi elettronici come computer e tablet, che in qualche modo erano in bella vista».

SENSO DI INSICUREZZA


Sebbene tanti oggetti fortunatamente siano stati risparmiati, è pesata, al rientro a casa, «la brutta sorpresa spiega il sindaco , che fa sentire indifesi». Per una serie di circostanze, l'allarme, peraltro, non collegato durante la breve assenza dei coniugi. Il sindaco da un lato vede il lato positivo e osserva che «poteva andare anche molto peggio, soprattutto se fossimo stati presenti al momento del furto», dall'altro invita la cittadinanza a tenere alta l'attenzione. Contando che, il giorno prima, un amico residente sempre a Casarsa Nord, ha subito un episodio simile. «Se nelle vie in cui abitate o nelle strade che frequentate notate autovetture sospette è l'esortazione di Colussi , segnalate i passaggi alle forze dell'ordine. È l'unica difesa che abbiamo».
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Il Gazzettino