Raid nella casa dell'ex consigliere comunale Saetta: narcotizzati e derubati

I segni del passaggio dei ladri nella casa dell'ex consigliere comunale Alfonso Saetta
VENEZIA - «Una sensazione di invasione della privacy incredibile, dalla quale si fa fatica a riprendersi. Sapere che qualcuno è stato non solo nella tua abitazione ma...

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VENEZIA - «Una sensazione di invasione della privacy incredibile, dalla quale si fa fatica a riprendersi. Sapere che qualcuno è stato non solo nella tua abitazione ma a pochi centimetri da te mentre dormivi, non si può descrivere. Senti violata la tua intimità, non hanno più paura di nulla». La voce di Alfonso Saetta, ex consigliere comunale di Venezia, il giorno dopo è quella di chi la paura provata non la vuole nascondere. Nella notte tra mercoledì e ieri, infatti, la sua abitazione di tre piani a Zelarino è stata l’obiettivo messo nel mirino da una banda di ladri che l’hanno svaligiata mentre in casa dell’ex consigliere comunale sia lui, sia la moglie, sia il figlio più giovane, dormivano nelle loro camere. Depredati, senza essersi accorti di nulla se non quando tutto era compiuto.

«Ci hanno narcotizzati, noi e nostri cani, un cane corso e un bassotto e la prova sono loro, di solito sentono tutto, sempre - racconta ancora Saetta -. Quando ci siamo svegliati, mio figlio sentiva la gola ruvida e la bocca impastata e dopo mezz’ora si è sentito male; lo stesso mia moglie mentre io barcollavo. Anche i cani, fino alle 9 di stamattina (ieri, ndr.) stavano male». I ladri, una banda dell’Est secondo i primi riscontri della polizia, sono entrati tra le 2.30 e le 4 di giovedì quando è stata la moglie di Saetta a chiedere aiuto: accesa la luce per andare in bagno, si è trovata di fronte ai cassetti aperti e al cane bassotto che dormiva. Perché, ed è questo l’aspetto principale, i ladri hanno agito indisturbati. «L’allarme era staccato - spiega Saetta - ma loro si sono mossi senza che nessuno si accorgesse di nulla, ci hanno narcotizzati», ripete.

«L’unica camera che non è stata toccata è quella di mio figlio, dove stava dormendo anche il cane corso. Quando l’hanno visto, hanno chiuso la porta». Il resto, è diventato bottino dell’incursione: un Rolex Daytona del 2006 che sul mercato dei collezionisti di orologi vale sui 60mila euro, una catena d’oro, la fede nuziale dell’ex politico di Venezia e diversi oggetti personali a cui la famiglia era molto legata. Ma anche le borse della moglie e «un paio di scarpe da ginnastica da 24 euro. Hanno rovistato nell’armadio a sei ante in camera mia e hanno aperto il comodino che ho vicino al cuscino: erano lì a pochi centimetri da me, mentre io dormivo». L’assist per le indagini è arrivato quasi subito quando la polizia ha scoperto un buco nella recinzione di casa Saetta e un paio di scarpe da ginnastica dei ladri abbandonate nel giardino del vicino, assieme a una bottiglia d’acqua aperta. Dettagli acquisiti dalla Scientifica che invece nulla ha potuto con la miriade di impronte trovate in casa, tutte protette dall’uso di guanti in lattice. C’è poi un altro particolare: le telecamere di sicurezza di una villa vicina a quella dei Saetta hanno ripreso tre persone con berretto entrare in una casa e scappare, mentre un’altra faceva il palo. E la cronaca di giovedì notte racconterebbe altri tentativi di colpi in casa nella zona.

 

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Il Gazzettino