Spaccano il finestrino e arraffano la borsa, in auto c'era un bimbo di sei anni: la mamma lo trova in lacrime

Spaccano il finestrino e arraffano la borsa, in auto c'era un bimbo di sei anni: la mamma lo trova in lacrime
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AGNA - Si è fermata per fare una commissione. Pochi minuti, massimo cinque, in cui è scesa dalla sua Lancia Delta lasciando il figlio di sei anni seduto sul sedile posteriore. Pochi istanti e uno sconosciuto si è avvicinato al veicolo e con un corpo contundente ha mandato in frantumi un finestrino, riuscendo ad asportare la borsetta della signora lasciata incustodita nel posto del passeggero. Magro il bottino, circa 50 euro, più numerosi effetti personali della derubata.

ATTIMI DI PAURA 
Sono stati attimi di paura quelli vissuti mercoledì alle 15,30 in pieno centro ad Agna in via Marconi. Quando la mamma, un’impiegata di 42 anni residente a Cona (Venezia) è tornata alla sua auto, ha trovato il figlio in lacrime e il vetro in frantumi. Dopo averlo fatto uscire dall’abitacolo si è assicurata che il bambino non avesse riportato ferite. Poi ha chiamato il 112. Sul posto si è portata una pattuglia dei carabinieri della stazione di Agna coordinati dal maresciallo Giovanni Patisso. I militari nell’immediatezza dei fatti hanno raccolto più informazioni possibili sul sospettato. Dalla ricostruzione è emerso che un malvivente avrebbe fisicamente sfondato il vetro e rubato la borsa, poi avrebbe proseguito per via Marconi per qualche metro dove ad attenderlo vi era un complice in auto. 

POSTI DI BLOCCO
I posti di controllo organizzati subito dopo l’allarme nell’area interessata dai fatti non hanno dato gli effetti sperati. I malviventi sono riusciti a dileguarsi, ma i carabinieri sono fiduciosi e confidano di chiudere quanto prima il cerchio attorno ai responsabili. Si indaga a tutto campo, ma l’ipotesi più accreditata è quella che porta verso la malavita nomade, specializzata in questo genere di reati. Una volta passata la paura il bambino si è tranquillizzato. Con l’aiuto della mamma ha raccontato l’avventura ai carabinieri. Non è escluso che il ladro non si sia neppure accorto che sui sedili posteriori vi fosse una persona. 

IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che nell’area tra i territori di Agna e Candiana avvengono situazioni analoghe. Il 6 dicembre dello scorso anno in via Rialto a Candiana tre nomadi, poi finiti in manette, rubarono un’auto sotto gli occhi del proprietario senza rendersi conto che dentro vi fosse un ragazzino di otto anni. Il genitoreo era sceso per andare a prendere un amico del figlio e portarli agli allenamenti di pallone. 


La fuga tuttavia durò poche centinaia di metri e si concluse con l’arresto dei responsabili, che rischiarono il linciaggio da parte dei numerosi testimoni.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino