S. MARIA DI SALA (VENEZIA) - Con quella bici, ovviamente una Bianchi, Fausto Coppi aveva corso la Parigi-Roubaix del 1948. Un cimelio che l’imprenditore Bruno Carraro...
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LA MITICA BIANCHI
Quella bici storica è stata rubata nel primo pomeriggio di ieri. Il cimelio era posizionato all’ingresso vicino al portone per indicare la scalinata dove era ospitata la mostra stessa. La bici era stata realizzata dalla celebre casa costruttrice “Bianchi” per Coppi nel 1948 ed era dotata del primo cambio a bacchetta in occasione, appunto, della Parigi-Roubaix usata l’anno dopo dove si piazzò 12.mo.
Un pezzo tra i pochi esistenti e di grande valore soprattutto dal punto di vista affettivo. Ad accorgersene è stato lo stesso Carraro che dopo essersi reso conto della mancanza è impallidito e ha provato grande sconforto tanto da rimanere senza parole. Lui ed i suoi amici si sono subito messi all’opera per cercarla visionando tutti i locali di Villa Farsetti e pensando magari a qualche scherzo di pessimo gusto, ma così non è stato.
LA TESTIMONIANZA
«Quando siamo andati via alle 12.30 per il pranzo, alla chiusura dei locali e del portone per l’accesso alle scale della mostra - hanno precisato con sicurezza gli organizzatori e i custodi della rassegna - la bicicletta era al suo posto e lo stesso al rientro alle 13.30, quando l’abbiamo rimessa nella posizione indicata».
Il furto potrebbe essere avvenuto intorno alle 14. All’imprenditore, che era accompagnato dal figlio Andrea e che ha chiesto di poter visionare le telecamere disposte all’interno della Villa, non è rimasto che sporgere denuncia contro ignoti ai carabinieri di Mirano.
L’APPELLO
«Spero solo che chi se ne sia impossessato possa restituircela - ha sottolineato con un nodo in gola Bruno Carraro - perché a quella bici sono legato in modo particolare sia perché è stata usata dal campionissimo Fausto Coppi e sia perché mi è stata donata da un grande amico come Sergio Sanvido nella primavera del 2017 che come me condivideva l’amore e la passione per lo sport del pedale. Lo ricordo con grande affetto e quel giorno che me la donò fu una grande festa. Farei di tutto per riaverla e speriamo che chi l’ha presa non si sia reso conto del valore affettivo e la restituisca».
Francesco Coppola
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Il Gazzettino