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ASOLO - Aspettava la fine del turno per trafugare costosi capi sportivi prodotti dall'azienda per cui lavorava. Ad "alleggerire" il magazzino di un noto marchio asolano era un dipendente infedele. Giovedì pomeriggio 9 novembre, è scattato l'arresto in flagranza per un impiegato 40enne, residente nella zona. Quando i carabinieri gli hanno fatto aprire il bagagliaio, hanno trovato giacche e guanti. Il resto della refurtiva era nascosta a casa. In totale una decina di capi per un valore di oltre 4mila euro. Ma l'inventario dei pezzi mancanti è ancora in corso. L'ipotesi è che la lista della refurtiva possa allungarsi notevolmente. Il dipendente, arrestato con l'accusa di furto, ieri mattina è stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma.
L'INDAGINE
A dare il via all'indagine, condotta dai carabinieri di Asolo, è stata la segnalazione dell'azienda stessa, insospettita dal fatto che i conti non quadravano. Confrontando il numero di capi e accessori prodotti con quelli destinati ai negozi si sono accorti che all'appello ne mancava sempre qualcuno. Pazienza una volta, ma col passare delle settimane, le merci "fantasma" si accumulavano sempre di più, pesando sul bilancio della società. A quel punto tra i titolari e i dirigenti ha iniziato a serpeggiare un sospetto su quelle sparizioni misteriose. E cioè che il ladro fosse inserito nell'organico aziendale. Doveva essere qualcuno che aveva accesso al magazzino, da cui trafugava merce di tanto in tanto avendo cura di non far sparire mai grosse quantità di merce proprio per non dare nell'occhio. L'azienda si è rivolta ai carabinieri di Asolo, mettendoli al corrente dei loro sospetti sulla presenza di una manolesta tra i lavoratori. Di sospetti precisi però non ce n'erano. Così è iniziata l'attività investigativa. Una stretta collaborazione tra gli investigatori e i responsabili dell'azienda con l'unico obiettivo di smascherare il responsabile. Il cerchio si è chiuso giovedì, quando i militari hanno fatto scattare il blitz, sicuri di beccare in castagna il dipendente infedele. In manette è finito un 40enne, all'inizio insospettabile. Si tratta di un italiano residente nella zona che lavorava per il noto marchio sportivo già da qualche tempo. Era un impiegato amministrativo che però aveva accesso al magazzino.
IL PRECEDENTE
Poco più di un anno fa, sempre ad Asolo, aveva suscitato scalpore il caso di un'altra dipendente infedele. Si trattava di una straniera che rubava denaro dalle camere dell'Albergo Al Sole in cui faceva le pulizie. Da settimane fioccavano le segnalazioni di clienti derubati, così i titolari, insieme ai carabinieri, avevano architettato un piano per smascherarla. La trappola aveva funzionato ed era scattato l'arresto. «Mi dispiace tanto. L'ho fatto perché ero disperata: con due bambini piccoli e l'affitto da pagare è difficile andare avanti» si era giustificata di fronte al giudice,
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Il Gazzettino