TREVISO - Colpivano nelle aree di servizio, quando i proprietari, convinti di aver chiuso l'auto, si allontanavano per bere un caffè o riposarsi qualche minuto. Credevano,...
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FILMATI PASSATI AL SETACCIO
Le Sezioni di Polizia Stradale di Padova-Vicenza-Verona hanno controllato le immagini di migliaia di auto in entrata e uscita dalle aree di servizio e delle persone presenti nelle zone di ristoro nel periodo (aprile-luglio 2014) interessato dai furti. C'era sempre un gruppo di persone residenti nel Trevigiano, con precedenti, a bordo di una Renault Clio.
COME AGIVANO
I malviventi si avvicinavano in due al veicolo da derubare per effettuare un sopralluogo, mentre una terza persona si posizionava come “vedetta” e un quarto rimaneva alla guida.
IL TELECOMANDO
Sono stati sequestrati telecomandi in grado di disturbare il sistema di radiocomando di chiusura di un’auto e diversi berretti usati per non esser riconosciuti. Si è potuto inoltre attribuire la responsabilità di altri furti avvenuti con le stesse modalità nei trascorsi mesi nelle aree di servizio.
IL COLPO DA 5.000 EURO
Il 5 giugno 2014 presso l’area di servizio Limenella, è stato consumato un furto di un borsello, contenente 5.000 euro, dall’interno di un’autovettura. Sempre a giugno in un'altra area di servizio, personale dipendente è intervenuto per la segnalazione di un furto perpetrato su un’autovettura in sosta senza effrazione. Alla persona denunciante era sparita una borsa contenente circa 1.000 euro e vari documenti. Anche in questa circostanza la parte offesa ricordava un veicolo parcheggiato di colore scuro, con a bordo quattro persone parcheggiato vicino alla sua auto. Qualche settimana fa ad una turista in sosta presso l’A.D.S. di Arino, veniva asportato uno zaino con all’interno oggetti e documenti. La parte offesa ricordava un’autovettura scura con targa italiana parcheggiata alla destra del proprio veicolo, con a bordo più adulti. Pertanto i quattro soggetti individuati sono stati denunciati in stato di libertà per i 4 furti aggravati in concorso, commessi tra le province di Venezia-Padova-Verona. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino