Entrano in casa rubano 8mila euro, gioielli e picchiano la proprietaria: in carcere due ragazze

Polizia di Trieste
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TRIESTE - Due donne giovani e spietate abili nel rubare in un appartamento e violentissime nell'aggredire la padrona rientrata a casa. Pugni in volto e calci sul ventre alla vittima di turno per conquistare la via di fuga. Ad attendenderle con la rifurtiva in una stanza di un B&B del centro un terzo complice. Si tratta di tre giovani di origine serba, le due ragazze di 20 a 19 anni risiedono nel Lazio e sono entrambe gravate di precedenti per reati contro il patrimonio, mentre il terzo complice, un diciottenne, è un senza fissa dimora, anch’egli con un precedente di polizia.

I tre erano giunti a Trieste alcuni giorni fa e alloggiavano in un B&B del centro che utilizzavano come base per mettere a segno i loro colpi. Nel pomeriggio di venerdì 30 luglio, le due giovani donne, una delle quali in stato interessante, sono entrate in un appartamento in via Ghiberti ed hanno rubato oltre 8.000 euro in contante, accessori vari e diversi gioielli in oro. Mentre stavano per uscire è giunta la proprietaria dell’appartamento, la quale è stata picchiata, anche con dei calci sulla pancia, dalle due che sono così riuscite a fuggire.

Sono subito scattate le ricerche e gli investigatori della Squadra Mobile della Questura, nel corso della mattina di sabato 31 luglio, hanno individuato le due, che si aggiravano per il centro; ad un tratto sono entrare in un palazzo in via Roma, dal quale sono uscite poco dopo.

Sono state fermate ed identificate e sottoposte a controllo. Il pubblico ministero ha emesso un decreto di perquisizione che ha consentito di rinvenire, presso il B&B dove alloggiavano e dove era presente il terzo complice, occultati nelle valigie già pronte, monili in oro, denaro in contante anche in valuta estera, telefoni cellulari e accessori vari.

Parte della refurtiva è stata riconosciuta dalla vittima. Si ritiene che i tre possano avere consumato altri furti in questo centro. Sulla scorta delle prove raccolte, gli indagati  sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e ristretti presso la locale casa circondariale a disposizione della Procura della Repubblica che coordina le indagini.

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Il Gazzettino