Furti in serie sui pescherecci, i proprietari pronti a oganizzare le ronde

Furti in serie sui pescherecci, i proprietari pronti a oganizzare le ronde
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CHIOGGIA - Allarme furti sui pescherecci. L’ultimo episodio è avvenuto nella notte tra Pasqua e Pasquetta ma, nel giro di un mese a questa parte, almeno cinque vongolare sono state prese di mira da ignoti ladri che hanno asportato strumentazione elettronica (gps, radar, piloti automatici, radio) per decine di migliaia di euro e provocato danni alle strutture. Ora i pescatori stanno pensando di organizzare delle ronde e c’è il rischio che qualcuno si faccia male. «Siamo esasperati – riferisce Michele Boscolo Marchi, presidente del Cogevo di Chioggia – la nostra attività è praticamente ferma, a causa del Covid e della congiuntura di mercato. Ora ci si mettono anche i ladri». Le barche depredate erano quasi tutte (una sola si trovava a San Domenico) ormeggiate tra la Mosella e il ponte dell’Unione, sulla riva del Lusenzo, tradizionale punto di approdo della marineria “marinante”, I furti sono avvenuti tutti in piena notte; un raid poteva essere un caso, ma cinque sono la prova di un piano studiato.

«Vengono rubate apparecchiature indispensabili per il nostro lavoro e costose – spiega Marchi – un Gps nuovo costa, minimo, 1500 euro, un pilota automatico dai 4000 agli 8000 euro. Un peschereccio può contenere, facilmente, attrezzature per 25mila euro. E chi se le ricompra con questa crisi?» Nessuno è assicurato, perché si tratta di dispositivi speciali che servono a chi va a pesca e in pochi altri casi. Il sospetto è che si tratti di furti su commissione. «Qui da noi – aggiunge Marchi – sarebbe impossibile riciclare questi strumenti: hanno tutti un numero di serie e gli installatori sono pochi, li conosciamo bene e non farebbero mai un impianto con merce rubata. Le apparecchiature vengono vendute altrove, ma non sappiamo dove». Probabilmente all’estero.


Mancare di questi strumenti significa non poter lavorare quando si aprisse la possibilità di farlo. Per questo la rabbia tra i pescatori sta crescendo e qualcuno ha già lanciato l’idea delle ronde notturne. «E’ una situazione al limite – osserva Marchi – potrebbe andarci di mezzo qualcuno che, magari, non c’entra nulla; ma anche se fosse coinvolto, se preso, rischierebbe grosso. Ho già informato le forze dell’ordine, spero controllino la situazione». Marchi si rivolge anche al Comune: «In riva Lusenzo hanno sostituito le vecchie lampadine con quelle a risparmio energetico. Sarà anche una bella cosa, ma la riva e le barche sono praticamente al buio: servono luci che funzionino e telecamere». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino