Santa Bona, droni schierati contro i furti: individuati 3 sospetti fra le abitazioni

Alcune immagini del drone
TREVISO - Rimbalzano da un social all’altro, si depositano sulle scrivanie del comando della Polizia locale e delle altre forze dell’ordine. Da settimane, dai...

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TREVISO - Rimbalzano da un social all’altro, si depositano sulle scrivanie del comando della Polizia locale e delle altre forze dell’ordine. Da settimane, dai quartieri, arrivano in una forma o nell’altra decine di segnalazioni che denunciano movimenti strani, sconosciuti sorpresi a osservare abitazioni più o meno isolate e chi ci abita dentro. E la paura dei furti aumenta. Nei giorni scorsi è capitato a Santa Bona: i residenti di alcune vie, come viale Nazioni Unite, si sono allarmati per la presenza di persone mai viste sorprese a gironzolare tra le case. E la Polizia locale è intervenuta con un servizio nuovo: il monitoraggio dall’alto, con i droni. L’obiettivo si è focalizzato su tre ragazzi sorpresi, di sera, a muoversi con fare sospetto nella zona residenziale. Individuati da drone, sono poi stati controllati da un pattuglia. «Quei tre sono risultati ragazzi tra i 20 e i 25 anni, non residenti in zona. Si sono giustificati dicendo che stavano semplicemente facendo un giro - spiega il comandante Andrea Gallo - in una via dove non c’è altro se non abitazioni singole. Insomma, diciamo che abbiamo fatto un servizio di prevenzione».

LA STRATEGIA
Il "nucleo droni” del comando trevigiano fa almeno due uscite alla settimana soprattutto nei quartieri di periferia. Sotto Natale è toccato a Santa Bona, ma la rete di vigilanza comprende tutta la periferia: «Abbiamo organizzato uscite settimanali, due o tre, in vari quartieri e in orari sempre diversi - spiega Gallo - il nucleo si muove sempre assieme a una pattuglia in auto, che utilizziamo per andare a verificare le anomalie riscontrate dall’alto. In questo periodo ci stiamo concentrando sulla prevenzione dei furti. Ovviamente lavoriamo in collaborazione con le altre forze dell’ordine cercando di dare il nostro contributo». Il controllo attraverso il drone consente di avere una visuale più ampia, soprattutto di sera. 

IL MEZZO
La polizia locale utilizza l’ultimo modello arrivato a Treviso, costato in tutto 30mila euro. È un velivolo capce di volare con ogni condizione climatica, temporali compresi, dotato di una telecamera in grado di riprendere a 360 gradi ad alta definizione e dotata di sensori termici per operare al buio. Vola a 20-30 metri d’altezza e non fa alcun rumore. «Per i controlli nei quartieri - spiega Gallo - spegniamo ogni luce del mezzo che, non facendo rumore e muovendosi a un’altezza considerevole, è praticamente invisibile. Questo ci consente di intervenire chirurgicamente, in tempo reale. Alcuni residenti hanno notato i nostri operatori in azione e sono rimasti favorevolmente sorpresi». Il nucleo Droni è formato da 7 piloti e può contare su quattro velivoli che, oltre per la prevenzione dei furti nelle abitazioni, vengono utilizzati anche per scovare zone private assediate lasciate nel degrado o pera fare i rilievi durante gli incidenti stradali. «Siamo il primo comando di polizia locale, tra i capoluoghi di provincia, a utilizzare il drone in modo così sistematico - osserva Gallo -, in questo modo integriamo il programma per la prevenzione de furti, che di base prevede ogni sera controlli e posti di blocco soprattutto nelle zone più periferiche».

SOTTO OSSERVAZIONE


L’attenzione degli agenti e degli occhi elettronici “volanti” si concentra soprattutto su alcune aree: «Abbiamo notato che i furti nelle abitazioni avvengono soprattutto in quelle vie che confinano con parchi o campi, zone per la maggior parte buie. I ladri lasciano l’auto lontano da dove vogliono colpire e poi si avvicinano sfruttando l’oscurità. Il nuovo drone ci consente di osservare dall’alto queste aree dove l’illuminazione scarseggia e individuare i movimenti sospetti. Lo utilizziamo anche per monitorare i parchi pubblici dopo l’orario di chiusura: molto spesso i residenti ci segnalano presenze non previste che, puntualmente, verifichiamo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino