Garage comunale sotto assedio: furti, deiezioni e grimaldelli

Il garage di piazzale Roma sotto attacco dei ladri
VENEZIA - Deiezioni, furti, grimaldelli e cacciaviti trovati tra le varie aree del parcheggio comunale di Venezia. La testimonianza è di quelle pesanti, che fa...

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VENEZIA - Deiezioni, furti, grimaldelli e cacciaviti trovati tra le varie aree del parcheggio comunale di Venezia. La testimonianza è di quelle pesanti, che fa riflettere sullo stato di abbandono in cui versa l’autorimessa. Il giorno dopo l’annuncio dell’apertura di un nuovo bando - particolarmente atteso dopo dodici anni - per 300 posti, c’è chi getta benzina sul fuoco, chiedendo maggiori attenzioni per l’area. Ed ecco che la notizia dei furti diventa di dominio pubblico, dopo un anno di pazienza in cui l’auspicio era che si riuscisse a trovare una soluzione.


 

IL RACCONTO
Ci sono giovani, probabilmente a caccia di qualche moneta per assicurarsi la “dose”, che arrivano in parcheggio e saccheggiano quello che trovano: «Giungono in monopattino o in bici, entrano magari dall’uscita, senza farsi vedere, e girano per le varie aree del parcheggio indisturbati». A quel punto, individuata la preda, passano all’attacco: «Se la macchina è aperta, come prevede il regolamento del parcheggio per far sì che in caso di emergenza si possano spostare le vetture, entrano e prendono quello che trovano. Altrimenti, non si fanno problemi a sfondare il vetro e saccheggiare il contenuto delle macchine». Il risultato è che, così, si arriva a dover pagare più soldi per i danni, che il vero maltolto: «C’è chi si è trovato a dover riparare finestrini e serrature in seguito ai danneggiamenti, senza che rubassero chissà che». 
 

I CARTELLI


La gestione dell’autorimessa comunale è a conoscenza delle problematiche, anche perché in diversi punti della struttura sono apparsi cartelli che invitano a chiudere le vetture: «Ci hanno avvisati di non lasciarle aperte, perché il rischio è, appunto, quello di trovarsi qualche brutta sorpresa». Curioso come il monopattino e la bici siano quindi diventati strumenti di furto: «Mi è capitato di trovare per terra, a fianco ad alcune auto, grimaldelli e cacciaviti. Significa che qualcuno è arrivato, ha fatto quello che voleva fare e poi ha lasciato tutto lì». Non mancano anche i rischi per la sicurezza: «C’è chi se li è trovati contro mano o che spuntavano fuori all’ultimo momento dalle varie aree del parcheggio, per poco non li si tira sotto con la macchina».  Non bastasse, si apre anche il capitolo legato alla manutenzione generale, continua il cliente: «Lì dove si trovano le bici, all’angolino ci sono spesso bisogni umani, nessuno pulisce, nessuno butta acqua, pare una situazione abbandonata a sé stessa e nessuno si muove per fare nulla. Non è un gran biglietto da visita per i veneziani che sostano, ma anche per i turisti che vogliono arrivare in città». Ma non solo: «Una volta c’era un guardiano per piano, ora c’è solo una guardia giurata per tutto il complesso, il che è significa non aver controlli. Infatti, so per certo che a un abbonato è capitato di trovarsi davanti alcune persone che stavano “osservando” le auto. Ha suonato e ora che è giunto il guardiano erano già belli che scappati». L’utente denuncia anche un impoverimento dei servizi: «Quando la manutenzione era gestita internamente era un posto sicuro. Poi, da un anno e mezzo a questa parte la situazione è precipitata, l’appalto e l’esternalizzazione ha fatto sì che ci sia meno interesse a prendersi cura del garage». Così la sicurezza viene a mancare: «Ogni volta che si entra o si esce, soprattutto alla sera, quando il viavai è inferiore, la situazione non è delle migliori, anzi. La paura è quella di incontrare questi ceffi, con i quali non è che si scherzi, per cui bisogna anche stare attenti a quello che si fa». Una deriva che mette sul chi va là gli utenti: «Da macchina “macina soldi” il comunale ora è uno spazio in stato di semiabbandono, anche dal punto di vista della pulizia». L’ultima analisi che preoccupa gli abbonati riguarda anche quello che si trova dentro: «Ci sono auto e moto con tre dita di polvere sopra, auto della stampa imbottite di immondizia, viene da chiedersi se ci sia l’intenzione di controllare o se si pensi solo a tagliare i costi». 
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Il Gazzettino