Ruba all'interno delle chiese, ladra di elemosine condannata a 4 anni

Ruba all'interno delle chiese, ladra di elemosine condannata a 4 anni
FOSSO' - Pesante condanna nei confronti di una donna accusata di alcuni furti compiuti in chiesa. Ieri mattina il Tribunale ha inflitto una pena di quattro anni e una...

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FOSSO' - Pesante condanna nei confronti di una donna accusata di alcuni furti compiuti in chiesa. Ieri mattina il Tribunale ha inflitto una pena di quattro anni e una multa di 800 euro nei confronti di Deborah Talato, 42 anni di Fossò difesa dall'avvocato Paola Spagnolo. La donna era stata tratta in arresto dopo una serie di furti che erano stati segnalati in alcune chiese della Riviera del Brenta dove i parroci avevano segnalato diversi episodi ai danni dei fedeli.

 
LA VICENDA
In questo caso l'intervento dei carabinieri della stazione di Vigonovo era stato messo a segno dopo una funzione vespertina di martedì nella chiesetta di San Bartolomeo, a Vigonovo. La donna era stata bloccata da due carabinieri in servizio in borghese che si erano insospettiti del fatto che la donna era uscita in fretta mentre era ancora in corso la comunione. Nel corso della perquisizione era saltato fuori un portafoglio con soldi e documenti che non le appartenevano. Da qui l'arresto con il relativo obbligo di firma per tre settimane. La donna, che si era difesa sostenendo di essere in difficoltà economiche dopo aver perso il lavoro, nel processo di ieri mattina è stata ritenuta responsabile di cinque furti di questa natura, mentre è stata assolta per altri due casi. Il pubblico ministero Ciccarese l'aveva accusata di furti pluriaggravati e messi a segno con destrezza. Da qui la condanna a quattro anni. Gli episodi sui quali hanno indagato i carabinieri sono avvenuti nelle chiese di Vigonovo, Galta, Stra e Paluello
IL PROBLEMA

Va ricordato che un caso simile è accaduto qualche giorno fa ad Arino, durante la messa domenicale delle 10 nella chiesa di San Michele Arcangelo. Una donna sulla sessantina è entrata in chiesa, si è seduta sui banchi riservati ai familiari del bambino che stava per essere battezzato, e poi è tranquillamente entrata in sacrestia, varcando la porta che fa accedere anche ai servizi igienici. Al termine della messa l'amara sorpresa: il portafogli di don Raffaele Sandonà, padovano, sacerdote missionario in Thailandia venuto a portare la propria testimonianza alla comunità, era sparito dalla tasca della giacca poggiata su una sedia. Al missionario non è rimasto che recarsi dai carabinieri. Un problema per don Raffaele che nel portafogli, oltre ai 120 euro donatigli per la missione in Thailandia, aveva le carte di credito e tutti i documenti.
G.P.B. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino