TREVISO - Nuovi furti a ripetizione fanno salire paura e psicosi. E, mentre anche a Giavera è sul piede di partenza il controllo di vicinato (firmato...
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LA PROTESTA
E mentre i carabinieri, convinti che gli autori dei furti siano dei “trasfertisti” in arrivo da Pordenone, hanno intensificato la propria presenza sul territorio, nei Comuni salgono panico, psicosi e rabbia. Quindi si organizzano ronde spontanee e c’è chi accenna esplicitamente all’intenzione di reagire anche con la forza. Ormai qualsiasi movimento che esca dalla routine viene interpretato come sospetto e spesso sono gli stessi commenti a far crescere paure e ipotesi allarmanti. E per quanto riguarda il Controllo di vicinato, Giavera diventa protagonista di una situazione inedita in zona. A far richiesta di poter avviare il servizio non è stata l’amministrazione Cavallin, ma il capogruppo d’opposizione della Lega nord Alessandro Mazzoche:«Abbiamo ottenuto l’autorizzazione dalla Prefettura, che ci ha concesso il logo -spiega Mazzochel- e abbiamo già fissato tre incontri: il 25 ottobre a Santi Angeli, il 30 a Giavera, l’8 novembre a Cusignana». E sul fatto che a partire sia l’opposizione aggiunge: «Il controllo del vicinato è un associazione apartitica, la cui attività in questi anni è stata elogiata da Prefettura, Questura, Forze dell’ ordine, Regione e realizzata in comuni di ogni colore politico. Noi dobbiamo tutelare questa indipendenza. Dopo di che naturalmente era il primo punto del nostro programma e data l’esperienza pregressa ci siamo attivati già da giugno. Visti i commenti e quel che gira in internet, siamo sicuri che sia il percorso giusto. Poi chi ci sta, indipendentemente dalla politica, è benvenuto». Ma c’è anche chi pensa a una situazione di gravità che va oltre, parlando di una vera e propria guerriglia com l’ex consigliere di Giavera Giorgio Bettiol:«Sono azioni da guerriglia militare -dice Bettiol- Le Forze dell’ordine possono fino ad un certo punto e sembra che le Forze politiche locali stiano a guardare. Mi chiedo quale sia l’efficacia delle telecamere lungo la Schiavonesca. Secondo me, invece, per dare la giusta tranquillità alla Comunità e in funzione della conformazione del territorio e della modalità di furti credo che l’unica soluzione sia rappresentata da una discesa in campo dell’esercito»
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Il Gazzettino