UDINE - Rubavano le auto per poi rapinare negozi e supermercati in provincia di Udine: sono tre e sono tutti nomadi. Nei loro confronti, nella giornata di sabato 25 marzo,...
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Arrestato con il padre
Michael Levacovich e un suo complice, M.L., classe 1973, che è suo padre, erano stati trovati in possesso di armi da scasso, di guanti, di un passamontagna e anche di alcuni ritagli di giornale dove erano stati riportati i colpi messi a segno nei negozi: una sorta di "trofeo", forse, o un modo per tenersi informati circa le indagini in corso.
Gli altri due ladri
Misura degli arresti domiciliari anche per un suo compare, Thommy Cipolletti, 25 anni, residente a Udine, mentre per il terzo della banda, R.B., 27 anni, residente a Mortegliano, è scattato l’obbligo di dimora. L’indagine dei carabinieri era partita alla fine dello scorso anno, a seguito di diverse rapine messe a segno in più supermercati. I militari avevano pedinato più persone sospette, tra cui i tre nomadi di Tavagnacco, Udine e Mortegliano.
Tutti i furti delle auto
È emerso che i tre avevano rubato diverse auto, mezzi che poi erano destinati a essere usati per fare delle rapine nei market; avevano anche fatto diversi sopralluoghi prima di agire. Ecco i casi accertati dai carabinieri: il 6 dicembre, a Udine, in via Liguria, il Cipolletti aveva rubata una Golf, non prima di far scendere dal mezzo un bambino che il nonno aveva lasciato da solo per pochi istanti seduto su un sedile, per fortuna senza far del male piccolo. Il 18 dicembre il rom di Mortegliano e Levacovich avevano rubato invece una Ford Escort a Umberto Feletto di Tavagnacco, in via Traiano. E sempre loro due, ma il giorno successivo, si erano impossessati di una Seat Leon che il proprietario aveva posteggiato sotto casa sua, a Bertiolo.
La rapina mancata a Campologo
E ancora, i due, il 22 dicembre, avevano raggiunto il comune di Campologo Tapogliano per fare un sopralluogo prima di tentare il colpo a un supermercato. In quei frangenti, sempre seguiti dai carabinieri del Nucleo operativo, avevano portato con loro il passamontagna e uno dei due lo aveva indossato per rapinare il negozio. Ma avendo incrociato il titolare del market sul retro del punto vendita, i ladri avevano desistito ed erano scappati via. Le indagini continuano per capire quali altri colpi possano aver messo a segno i tre malviventi e se ci siano altre persone che “lavoravano” con loro per furti di auto da usare per rapinare negozi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino