Caccia alla banda dei ricambi: spolpano le auto di lusso di pezzi tecnologici. Ecco i più rubati

Un'auto depredata
PADOVA - Altro che furti di autoradio, piaga degli anni Novanta e primi Duemila. I topi d’auto si sono evoluti, approfittano del mercato in crisi e dell’export di auto e...

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PADOVA - Altro che furti di autoradio, piaga degli anni Novanta e primi Duemila. I topi d’auto si sono evoluti, approfittano del mercato in crisi e dell’export di auto e componenti bloccato: depredano le auto di lusso di tutte le componenti tecnologiche per cui ormai ci vogliono mesi di attesa per ottenerle dalle case madri, sfondano il finestrino e ripuliscono Audi, Mercedes, Porsche e Bmw di navigatore, computer di bordo, centralina elettrica, batteria, e addirittura fanali e volante, sventrando completamente il cruscotto. Un lavoro da professionisti quello dei ladri di ricambi che sono tornati a “spolpare” le macchine, probabilmente su commissione, spedendo poi i pezzi all’estero. Sì, perché il mercato di questi componenti rubati in Italia è tutto oltre confine. Si tratta, secondo cronache, indagini e i casi registrati dagli inquirenti, quasi sempre di stranieri che poi esportano ricambi, spesso nell’Est Europa. I pezzi che fanno più gola? Soprattutto i cerchi in lega di auto di medio lusso, venduti poi anche 1.000 euro l’uno. I lamierati invece molto meno, perché sono difficili da smontare. In Italia demolitori e carrozzieri onesti fiutano subito la provenienza illecita, all’estero invece i controlli sono molto più blandi ed è facile fare affari di questo genere. Nell’ultimo mese i malviventi specializzati in questo genere di furti è tornato a far razzia nel Padovano. Colpi che l’Arma, che sta organizzando anche numerosi servizi di prevenzione, sta studiando a fondo per riuscire a fermare il preoccupante fenomeno. Il colonnello Michele Cucuglielli, comandante provinciale dei carabinieri, spiega come agiscono questi “predoni” e anche come si può tentare di proteggersi. «Abbiamo notato come negli ultimi tempi ci sia una recrudescenza con tutta una serie di furti specialmente nella cintura urbana del capoluogo. A Cadoneghe, Noventa, Albignasego e Selvazzano. I ladri colpiscono auto di grossa cilindrata, in particolare gli ultimi modelli di Bmw e Porsche e non si accontentano di agire su quelle che trovano in strada, ma entrano anche nei cortili».

L’identikit

Per il comandante, non ci si trova davanti a “sprovveduti” o criminali improvvisati. «Dai dati che abbiamo - evidenzia il colonnello - è probabile che siano bande ben organizzate che commettono furti in poco temo, che vengono da fuori provincia, anzi, verosimilmente, dall’estero. Il mercato dei pezzi di ricambio di questo tipo di auto di lusso è molto florido nell’Est Europa». Ma come mai si rubano i pezzi di ricambio? La spiegazione, per Cucuglielli, sta anche nel particolare periodo storico che stiamo attraversando. «Con il Covid e poi con la crisi economica e con la guerra, siamo in un momento in cui c’è poco approvvigionamento di questi componenti. Ci vogliono anche mesi per ottenerli nel mercato “legale”. Chiaro, dunque, che i pezzi di ricambio, in particolare quelli ad alta tecnologia, costituiscono materiale pregiato per il mercato nero. Inoltre si tratta per lo più di furti su commissione: le bande sono composte da “esperti” che nel giro di pochissimi minuti riescono a smontare i pezzi che servono e poi fuggono».

Come proteggersi

«L’impegno dell’Arma - conclude il comandante - è sempre ai massimi livelli sia per quanto riguarda l’attività investigativa che quella preventiva, stiamo organizzando controlli notturni straordinari. Il consiglio che posso dare, è quello di parcheggiare sempre l’auto in garage oppure, se non si può fare a meno di lasciarla fuori, meglio in una zona illuminata».

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Il Gazzettino