Furti in abitazione, denunciato un 22enne albanese

I carabinieri
MESTRE - Nella giornata di ieri, martedì 8 giugno, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno concluso un’attività...

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MESTRE - Nella giornata di ieri, martedì 8 giugno, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno concluso un’attività d’indagine, iniziata nel 2020 e sviluppata nel corso del corrente anno, con un'altra denuncia di un soggetto di nazionalità albanese sospettato di essere l’autore seriale di furti ai danni di abitazioni ed esercizi commerciali.

L’antefatto risale, all’estate del 2020 quando, nella giurisdizione si registravano una serie di furti, più di dieci, commessi ai danni di esercizi pubblici o abitazioni private, tutti del centro e commessi con modalità analoghe, ovvero rompendo finestre o porte di vetro e “prelevando” vari oggetti contenuti ed esposti al pubblico.

Le attività di riscontro, effettuate dopo le segnalazioni e le denunce da parte di cittadini, avevano permesso di raccogliere elementi indicativi, giungendo nel marzo del 2021 all’identificazione del soggetto albanese sospettato di essere l’autore seriale Stafa Gezim classe 1999, senza fissa dimora, e alla successiva emissione di una ordinanza di Custodia Cautelare eseguita dagli stessi militari che l’avevano richiesta.

I rilievi compiuti sui luoghi dei reati, in particolare un salone di parrucchiere di Trivignano, avevano permesso di evidenziare la presenza di alcune tracce biologiche, lasciate dal malvivente sul portone infranto; a tal proposito si era rivelata abbastanza fortunosa anche la circostanza che lo stesso fosse stato pulito nella serata precedente, in previsione dell’apertura per la mattinata successiva e delle più stringenti norme igieniche imposte dalla pandemia, e che, pertanto, fossero presenti unicamente le tracce dell’autore del furto.

Pertanto, le tracce emerse dai rilievi dattiloscopici sono state inviate al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Parma, che ha effettuato sulle stesse le opportune analisi e gli esami di comparazione.

Dagli stessi è emerso che il “proprietario” delle impronte è identificabile proprio nel cittadino albanese già arrestato, scattando così una nuova denuncia per furto che si aggiunge al già circostanziato quadro accusatorio.

 

 

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Il Gazzettino