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VENEZIA - Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dalla polizia nei confronti di 4 albanesi già fermati il 22 ottobre scorso per numerose razzie in case sparse tra le province di Venezia, Treviso e Padova. Il nuovo provvedimento restrittivo è stato emesso dalle procure di Padova e Treviso dopo il fermo convalidato dalla magistratura lagunare in seguito alle indagini della squadra Mobile di Venezia che aveva individuato la base operativa del quartetto a Mestre. E' da qui, infatti, che partivano «armati dei ferri del mestiere» - trapani, pinze, tronchesi, guanti - alla volta delle abitazioni di cittadini che avevano messo nel mirino. I colpi erano studiati nel dettaglio e hanno dimostrato la «professionalità » dei predoni, capaci di svaligiare fino a 8 case in una sola notte. Per entrare utilizzavano sempre la stessa tecnica, praticando un foro col trapano nella maniglia della porta d'ingresso o di una finestra. E così, stando agli inquirenti, avrebbero agito in una ventina di casi nel trevigiano, soprattutto nei comuni di Breda di Piave, Santa Lucia di Piave, Trevignano, Vittorio Veneto, Cappella Maggiore, Arcade e e Salgareda. Una quindicina i colpi invece sarebbero stati compiuti tra Padova e in provincia, specie a Ospedaletto Euganeo e Saonara. Molti altri invece avrebbero preso di mira abitazioni della provincia di Venezia.
Il Gazzettino