Furti in casa, un arresto e due fermi: scaricavano il bottino dal bagagliaio

Furti in casa, un arresto e due fermi: scaricavano il bottino dal bagagliaio
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BASSANO - Forse il cerchio dei frequenti furti nelle case del Bassanese, ma anche nel Padovano, dell’ultimo periodo si sta chiudendo. Ad annunciarlo è Adriano Fabio Castellari, capitano dei carabinieri di Bassano, dopo una serie di fermi ed arresti avvenuti dall’inizio del mese di febbraio grazie all’intensificazione delle forze e delle ore di lavoro dei suoi gendarmi. Il primo risale all’8 febbraio, quando un cittadino albanese era stato fermato a Marostica, assieme ad altri due, a bordo di un’auto rubata. Il giorno dopo, il 9 febbraio, grazie alla segnalazione di un cittadino che ha notato una Ford Mondeo sospetta, i carabinieri hanno riconosciuto e tratto in arresto il latitante 39enne albanese Marku Artan, già arrestato nel 2010 per criminalità predatoria, evaso dai domiciliari e stranamente tornato, dopo la fuga, nel territorio dell’evasione. Artan, alla vista della pattuglia, è partito a grande velocità. È riuscito a raggiungere le strade statali e a dirigersi verso la Liguria, ma è stato fermato dai militari di Ventimiglia, avvisato dalla Compagnia di Bassano, prima di aver raggiunto il confine con la Francia, ed ora è in stato di arresto a Imperia.

 

Gli ultimi fermi la notte scorsa, quella tra il 21 e il 22 febbraio: i carabinieri hanno seguito un’altra auto sospetta, una Opel Astra, diretta verso Cittadella, rimanendo a distanza. Ad un certo punto l’Opel ha affiancato un’Audi A3, risultata rubata a Pove il 30 gennaio dal controllo immediato. I due conducenti - il 25enne Stafa Keljon ed il 27enne Xaka Eduard - sono scesi ed hanno cominciato a tirare fuori il malloppo dal bagagliaio dell’Audi: un televisore, un giubbotto firmato, catenine,  arnesi da scasso e qualche centinaia di euro. I militari hanno quindi deciso che quello era il momento di agire e li hanno fermati con l’accusa di ricettazione, che già avevano accumulato in precedenza, assieme a quella per porto di oggetti atti ad offendere, ed ora si trovano presso la casa circondariale di Padova, come disposto dal Pm della Procura della Repubblica di Padova Federica Baccaglini. La merce rubata risulta appartenere a residenti di Piombino Dese e Loreggia, che ne avevano segnalato lo scippo solo poche ore prima. Sono ancora al vaglio dell’Arma le ricostruzioni dei fatti e la ricerca dei loro possibili collegamenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino