Marghera, il funerale di Yakout: «Era un angelo». Papà Abdelhakim ricorda la bimba morta nella canaletta nella Bassa Padovana

«Yakout era un angelo». È papà Abdelhakim Affane, 44 anni, a ricordare così la sua piccola, prima di chiudersi in un dignitoso silenzio...

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«Yakout era un angelo». È papà Abdelhakim Affane, 44 anni, a ricordare così la sua piccola, prima di chiudersi in un dignitoso silenzio nel giorno del ricordo. Oggi, alle 11 nel cimitero di Marghera è stato celebrato il funerale della bimba di neanche tre anni morta per annegamento sabato 16 luglio in una canaletta nella Bassa Padovana. Alle 10.30, una ventina di uomini appartenenti alla comunità marocchina - come la famiglia di Yakout – sono già lì, stretti attorno a papà Abdelhakim. Qualche metro più in là, tra due amiche, mamma Fatima - velo nero e blusa bianca – che non toglie mai gli occhiali da sole, quasi a proteggersi da tutto quel dolore. «La tradizione islamica - spiega un conoscente - vuole infatti che uomini e donne partecipino in maniera separata alla cerimonia».

Marghera, il funerale di Yakout: «Era un angelo»

Neanche una lacrima dagli occhi dei due genitori ancora pietrificati da quella morte crudele e inaspettata. È troppo presto per piangere, è il momento dello sgomento e del silenzio. Alle 11 in punto arriva il carro funebre con la piccola bara di Yakout. Sopra una corona di rose bianche. Il piccolo corteo composto segue l'auto all'interno del cimitero. Davanti papà Abdelhakim e i suoi amici, qualche passo indietro mamma Fatima e altre due donne che la tengono stretta.

La piccola bara viene posizionata su un piedistallo. Papà Abdelhakim depone il cappello davanti al feretro e intona una preghiera in arabo in ricordo del suo “angelo”. Dopo il semplice rito – voluto così proprio da Abdelhakim – la piccola bara è stata trasportata davanti alla tomba. A questo punto è un amico di famiglia a prendere la parola e a leggere una preghiera del Corano. “Si tratta di un passo che invita i genitori a sopportare. Per noi la bambina è già in paradiso”, spiega uno dei presenti appartenente alla comunità islamica locale.

Arriva il momento della sepoltura, il più doloroso. Mamma Fatima è abbarbicata alle sue amiche, papà Abdelhakim osserva impietrito la scena. I presenti al rito con il loro silenzio abbracciano idealmente la coppia. Che ancora segue la cerimonia a distanza. È solo al termine della funzione, quando i partecipanti si allontanano, che mamma e papà si inchinano insieme di fronte alla tomba della bimba. Poi l'ultimo gesto, pieno di amore. Annaffiano le rose bianche deposte sul sepolcro. La cerimonia è finita. Mamma e papà, per la prima volta dall'inizio della giornata, si prendono per mano e si allontanano insieme. Il momento dell'elaborazione del dolore è iniziato.

 

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Il Gazzettino