Funerale Sebastiano "Shaba" Marson: in 500 per dirgli addio

SAN BIAGIO DI CALLALTA - In 500 per l'ultimo saluto a Shaba. In tantissimi accorsi per dare l'ultimo saluto a Sebastiano Marson in arte Shaba, morto a 22 anni in...

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SAN BIAGIO DI CALLALTA - In 500 per l'ultimo saluto a Shaba. In tantissimi accorsi per dare l'ultimo saluto a Sebastiano Marson in arte Shaba, morto a 22 anni in un incidente all'alba dello scorso 20 agosto. Questa mattina, 29 agosto, a Sant'Andrea di Barbana la celebrazione del funerale dove il filo conduttore è stato la musica, grande passione di Sebastiano. 

Magliette bianche e palloncini colorati

Una cerimonia composta e allo stesso tempo ricca di ricordi. Presenti mamma Romana, papà Daniele, la sorellina Maria, le nonne, gli zii, i cugini, gli amici, i parenti e anche il sindaco di San Biagio Alberto Cappelletto con il capogruppo Luca Moretto e gli assessori Giulia Zangrando e Marco Mion. Tutti vestiti di bianco, i giovani presenti avevano una maglietta con uno scatto da un'esibizione di Sebastiano e sulla schiena il suo nome d'arte "Shaba". Per accompagnare Sebastiano in questo suo ultimo viaggio, gli amici hanno messo le sue canzoni, cover e musica personale, e hanno lanciato al cielo dei palloncini colorati. Tanta la commozione della fidanzata Benedetta che ha lanciato in cielo un palloncino a forma di cuore rosso. Stretta a lei tantissimi amici e i membri della Mist Party Band, della quale Sebastiano era frontman. 

La sua chitarra e fiori bianchi

Sul feretro un mazzo di rose bianche e la sua amata chitarra. All'uscita dalla chiesa, accanto a fiori e chitarra, hanno messo anche uno stricione con le firme di tutti gli amici e della band. Tanta la commozione dei presenti. Intenso anche il passaggio fatto da don Franco Zoggia durante l'omelia dove ha ricordato proprio la grandissima passione di Sebastiano per la musica: «La musica era felicità per Sebastiano e quindi lo era per tutti noi. Purtroppo, per lui, non c'è stato il tempo di realizzare tutto quello quel bene che stava sognando. Avrebbe voluto aprire qui una scuola di musica, perchè lui voleva restituire tutto quel che aveva ricevuto. Il suo inizio di vita non è stato semplice, qui ha trovato l'amore e una nuova famiglia».

 

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Il Gazzettino