L'addio a Nicolò, la più giovane vittima della Marmolada: sull'altare un cedro, simbolo di eternità

BARBARANO MOSSANO - Oltre 500 persone, gran parte delle quali non sono riuscite a trovare posto in chiesa, hanno dato l'ultimo saluto oggi a Barbarano, frazione di Barbarano...

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BARBARANO MOSSANO - Oltre 500 persone, gran parte delle quali non sono riuscite a trovare posto in chiesa, hanno dato l'ultimo saluto oggi a Barbarano, frazione di Barbarano Mossano, in provincia di Vicenza, a Nicolò Zavatta, che con i suoi 22 anni era il più giovane del gruppo delle 11 persone morte sul massiccio della Marmolada il 3 luglio scorso a causa di un costone di roccia, ghiaccio e detriti che si è staccato travolgendo più comitive di escursionisti.

Alle esequie hanno presenziato anche i Governatori del Veneto Luca Zaia e del Trentino Maurizio Fugatti, oltre al presidente del consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti. Nessuno di loro ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa. Presente alle esequie anche l'amico Riccardo Franchin, residente nello stesso comune, a Ponte di Barbarano, con il quale Nicolò quale aveva affrontato la gita in montagna: quest'ultimo è stato ricoverato per una dozzina di giorni all'ospedale di Trento e ancora riporta i segni delle ferite. Zavatta, l'ultimo ad essere riconosciuto tra le vittime della Marmolada, tramite il Dna della mamma, è stato ricordato dai numerosi amici che hanno voluto tributargli l'ultimo saluto portando sull'altare una pianta di cedro, simbolo dell'immortalità e dell'eternità. Un interminabile applauso ha salutato l'uscita della bara dalla chiesa.

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Il Gazzettino