Corteo di moto per l'addio a Mattia. «Con la sua morte è scesa la sera, che questo sacrificio non sia vano»

Corteo in moto, così gli amici per l'ultimo saluto di mattia Panarello
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ADRIA - «Trasformate ogni goccia di questo dolore per la perdita di Mattia in saggezza, prudenza e amore. Le gravi perdite di questi giorni devono far vibrare le fondamenta di questa città. Questo sacrificio non può essere vano». Con questo monito, il parroco di Valliera, don Fabio Finotello, ha concluso la sua omelia ieri, nel parco della chiesa santuario Madonna dell'Autista, in occasione delle esequie di Mattia Panarella. Accanto alla bara del 17enne, firmata dagli amici, circondata da una sorta di giardino fiorito, una foto con il suo sorriso contagioso. Sulla cassa il suo casco e la sua maglietta. In chiesa anche il sindaco Omar Barbierato ed alcuni componenti dell'amministrazione comunale. A fare da sottofondo il rumore delle moto che il ragazzo tanto amava, un centinaio le due ruote che l'hanno salutato, mischiato alle lacrime ed ai singhiozzi di parenti ed amici in una commozione struggente che tagliava l'aria. 


Mattia ha perso la vita sabato scorso, attorno alle 21.45, in in sella alla sua moto, sulla Sr 443 Adria-Rovigo, all'altezza dell'abitato di Valliera. 

LA BARA CON IL CASCO


«Con la morte Mattia - ha detto il sacerdote, la voce rotta dalla commozione - è scesa la sera per noi e il tempo si è fermato. E' scesa la sera anche sulla città, tenebre che stanno durando da giorni. Oggi ci stiamo facendo avvolgere da questo silenzio che sta rendendo futili tutti i discorsi, le parole, le chiacchiere. Abbiamo perso un giovanissimo amico, un figlio con lo sguardo aguzzo che ti frugava dentro con il suo sorriso generoso. Mattia aveva dentro la sapienza. Non bisogna diventare vecchi per essere sapienti. Sapeva circondarsi di amici, bevendo con loro il succo di frutta. Aveva il coraggio di nominare la felicità, la morte e la vita, espresse nei tramonti che amava fotografare». 

IL CORDOGLIO

Grande la partecipazione della comunità che si è stretta attorno ai genitori, il padre Angelo e la madre Erika, alla sorellina Alice, ai nonni Giovanni ed Ornella, agli zii Nicola e Stefania, Elisa e Nicola ed Andrea e Tiziana. Toccanti infine la lettera delle cugine Sara, Asia, Marta ed Emma e quelle degli amici e dei compagni di scuola del Polo Tecnico, seguite dalle note delle canzoni che il ragazzo amava, dalle parole di Barbierato e dal lancio di palloncini bianchi. Per desiderio dei familiari durante la cerimonia sono state raccolte offerte a favore della fondazione Airc per la ricerca sul cancro. Al termine delle esequie la salma è stata avviata alla cremazione.
 

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Il Gazzettino