C’era tanta commozione all’ultimo saluto al limanese Giorgio Favero, ieri pomeriggio a Valmorel, comune di Limana. C’erano i suoi amati trattori, la sua moto,...
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LA CERIMONIA
Il rito funebre è stato caratterizzato dalle norme anti Covid, quindi distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina. Ecco, quindi, la scelta di svolgere il funerale al campo sportivo, che ospitava un grande tendone sotto cui c’era l’altare e diverse sedie. Ai lati dell’altare gli Amici di Roccia hanno parcheggiato cinque trattori, con un manifesto che recitava: «Sarai sempre nello staff dei Raduno trattoristico Valmorel, ciao Tocio». Vicino all’altare, sotto il tendone anche un grande cartellone con decine di fotografie che ritraevano Giorgio insieme ai suoi amici in diversi contesti. Oltre ai gagliardetti della protezione civile dell’Ana, spiccava anche l’insegna del Nucleo cinofili di soccorso della protezione civile. Dopo la breve ma sentita omelia di don Mario Doriguzzi, il responsabile del Nucleo cinofili ha delegato una ragazza a leggere ciò che aveva scritto.
L’ADDIO
«Ciao bocia, undici anni fa ti sei presentato da noi con la volontà di diventare un cinofilo. Fin da subito ti sei fatto voler bene, portando giovinezza, entusiasmo e voglia di fare. Col passare degli anni sei diventato un uomo, insieme al tuo Lucky sei stato un cinofilo vero. Ti ho sempre detto che, se avessi perso mia figlia, avrei voluto che la cercaste voi due. Non abbiamo coronato il sogno di farti diventare operativo. Avevamo dei progetti, bocia, ma il destino è stato crudele con te. Avrai un posto al centro dei nostri trofei, i nuovi cinofili sapranno chi sei. Ah, dimenticavo... “Non sta far masa casìn lassù, che ‘l Signòr non l se inrabie”». Poi ha preso la parola un portavoce degli amici di Giorgio: «Alla fine ce l’hai fatta a riunirci tutti insieme. Eri in prima linea nel volontariato, davi sempre il massimo, ma sapevi darti un limite, infatti dicevi: “mejo poche robe, ma fate ben”. Ora il vuoto che sentiamo è incolmabile. Ti ricordiamo per come entravi in scena, quando ci si incontrava, e ci chiamavi tutti con un soprannome per farci capire che eravamo unici. Oggi ci sentiamo di dirti grazie. Grazie per essere stato insieme a noi in questa vita in cui “nulla è facile, ma niente è impossibile”, ripetevi. Grazie perché ci hai insegnato a volerci bene e a credere nei sogni. Ora devo vegliare sui tuoi cari, loro che ti hanno cresciuto nel modo migliore, facendoti diventare la persona che sei. Caro Giorgio, accettiamo che non potremo più vederti, e lo vorremmo molto in sella alla tua moto rossa». Poi, nella commozione generale il suo amico che ha letto questo saluto ha concluso, in dialetto: «Trema la terra, trema i cavai, ma quei de Valmorel non trema mai», strappando un sorriso misto a lacrime a molti dei presenti. Alle esequie hanno partecipato anche il sindaco di Limana, Milena De Zanet, il vicesindaco Edi Fontana e l’assessore Alex Segat, oltre a diversi consiglieri comunali. A celebrare il funerale, il parroco di Limana, aiutato da Giorgio Fornasier per la parte musicale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino