Il Friuli saluta Benedetti. La figlia: «Vinceremo la sfida per te»

La cerimonia di commiato
“Papà, avrei desiderato che questo momento arrivasse il più tardi possibile. Ma questa è la vita, un ciclo naturale. Le tue virtù, il tuo...

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“Papà, avrei desiderato che questo momento arrivasse il più tardi possibile. Ma questa è la vita, un ciclo naturale. Le tue virtù, il tuo spirito, continueranno a vivere in tutti i valori che ci hai trasmesso e nelle opere che hai lasciato. Ma soprattutto nei nostri cuori”. Sono state le parole della figlia Camilla, seguite da un lungo applauso, ad accompagnare ieri pomeriggio nel Duomo di Santa Maria Assunta a Udine, la cerimonia di saluto all’ingegner Gianpietro Benedetti, l’industriale friulano presidente del gruppo Danieli, scomparso domenica all’età di 81 anni e il cui funerale si era celebrato in forma privata. “Grazie a tutti colori che hanno sostenuto, sostengono e sosterranno la nostra sfida – ha poi aggiunto la figlia, presidente dell’Abs -. La porteremo avanti con perseveranza, impegno e passione. E, perché no, con divertimento. Tutti insieme, ce la faremo per vincere. Grazie papà”. Accanto a lei Giacomo Mareschi Danieli, CEO della storica multinazionale italiana, leader nella produzione di impianti siderurgici che deve allo stesso Gianpietro Benedetti la sua espansione mondiale: “a te, alla tua leadership, alla capacità di comunicare e influenzare positivamente le persone, alla saggezza e all’esperienza, ci ispireremo per continuare nella ricerca dell’eccellenza e dell’innovazione” ha affermato rivolgendosi alle centinaia e centinaia di persone tra parenti, manager, dipendenti, autorità politiche e militari che hanno affollato la cattedrale cittadina, durante la funzione religiosa celebrata da monsignor Luciano Nobile, il quale ha svelato come proprio venerdì 3 maggio si sarebbero dovuti incontrare per uno dei nuovi obiettivi del Benedetti benefattore, la ripresa dei lavori per la chiesa Madre di Udine, Santa Maria di Castello, “un progetto maturato assieme dopo la lettera che gli scrissi per coinvolgerlo, memore del suo impegno diretto per il restauro della statua dell’Angelo del Castello”, quell’arcangelo Gabriele, “simbolo della nostra città che ci indica la via”. Tra citazioni di Sant’Agostino, Thomas Merton, Giacomo Leopardi e il filosofo indiano Rabindranath Tagore (“In questa festa dovevo soltanto suonare il mio strumento: ho fatto come meglio potevo la parte che mi era stata assegnata”), monsignor Nobile - accompagnato dalle letture sacre e dai canti del coro polifonico di Ruda tra cui "Signore delle cime" - ha quindi lasciato spazio al ricordo di tanti rappresentanti dell’ecosistema Benedetti, non solo imprenditoriale e industriale ma anche scolastico, formativo, editoriale, associativo, solidaristico, rappresentanti da gonfaloni, bandiere, omaggi floreale e quella grande foto che lo ritraeva sorridente, apposta sull'altare.

IL MINISTRO

E’ stato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a nome della premier Meloni e dell’intero Governo, a sintetizzare con una equazione quello che ha fatto Benedetti per l’intero Paese: “La Danieli sta alla siderurgia italiana come la Ferrari alle automobili. Ha saputo portare avanti la cultura del lavoro – ha aggiunto il ministro friulano che a breve avrebbe dovuto incontrarlo per un confronto già programmato - ma non solo intesa come cultura del sacrificio, tipica di noi friulani. Ha saputo raccontare la lungimiranza di guardare oltre. La cultura e la scuola, la formazione soprattutto, era uno dei suoi temi ricorrenti. Mi piace ricordare la sua persona in una parola: sfida. Vinta una sfida, voleva vincerne un’altra, superare sempre un limite. Conta e conterà l’esempio che abbiamo dato e l’impronta che abbiamo lasciato. La sua è quella di un gigante, di un grande leader, friulano, imprenditore e italiano. Siamo più poveri per la sua assenza ma più ricchi per i suoi insegnamenti dettati da un’intera vita dedicata al territorio, alla sua azienda. Grazie”, ha concluso Ciriani. 

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Il Gazzettino