Funerale di Adriano Scandellari, morto alla centrale di Suviana: i tempi si prospettano lunghi

La salma resta a disposizione dell'autorità giudiziaria di Bologna che dovrà chiarire cosa abbia provocato l'esplosione

PADOVA - La disperazione per una vita strappata, quella del 57enne Adriano Scandellari, si unisce all'angoscia per le sorti di chi sta lottando per sopravvivere in un letto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - La disperazione per una vita strappata, quella del 57enne Adriano Scandellari, si unisce all'angoscia per le sorti di chi sta lottando per sopravvivere in un letto d'ospedale, il 55enne Stefano Bellabona. Sono due comunità provate quelle di Ponte San Nicolò, paese di residenza della vittima, e di Noventa Padovana, dove abita il ferito. Distanti appena una decina di chilometri, sono state duramente colpite in modo duplice dalla tragedia di Suviana. I parenti di Scandellari tra giovedì sera e ieri mattina sono rientrati a casa. Senza Adriano, la cui salma resta a disposizione dell'autorità giudiziaria bolognese chiamata a far luce sulla strage dell'Appennino. I familiari di Bellabona invece sono corsi a Parma, al capezzale del 55enne ricoverato in gravi condizioni e con ustioni su quasi metà del corpo. E così le due comunità della cintura urbana di Padova si stringono alle due famiglie e a due uomini, che oltre a essere conosciuti per la dedizione al lavoro rappresentano anche due colonne della vita sociale dei loro paesi.

Le vittime alla centrale di Suviana, il dolore delle famiglie

Mentre ieri veniva recuperato il corpo della settima vittima, don Leonardo Scandellari stava cercando di riordinare i pensieri e metabolizzare il dramma che, improvviso e devastante, ha straziato la sua famiglia. Il parroco è fratello di Adriano e ne ha accompagnato la moglie, Sabrina Greggio, a Bargi, dove è toccato loro il tremendo compito dell'attesa, prima, e del riconoscimento del corpo, dopo. «Eravamo lì con le famiglie degli altri dispersi - ha raccontato -. Una situazione drammatica, quasi surreale. Non sapevamo nemmeno cosa dirci, vivevamo nell'angoscia. Fino a quando noi siamo stati chiamati in disparte. Abbiamo capito, non c'era altro da dire». Al dolore del lutto si aggiunge ora quello dell'attesa. Per poter organizzare i funerali del 57enne bisognerà infatti aspettare. «Ci aspettiamo che non sia un tempo breve - ha spiegato don Leonardo -. Al momento noi sappiamo poco o nulla di quello che è accaduto laggiù. Quel che sappiamo lo abbiamo appreso dalla stampa, a noi hanno spiegato che fino a quando non fosse stata recuperata anche l'ultima persona dispersa, tutti gli sforzi si sarebbero concentrati su quel fronte. Solo successivamente sarebbero iniziate le indagini e gli accertamenti tecnici per capire realmente cosa sia accaduto. Stiamo cercando di capire quando potremo riportare a Padova mio fratello, ma dobbiamo aspettare di sapere quali esami vorrà disporre il procuratore bolognese». Per il momento dunque la data delle esequie di Scandellari non è stata fissata. Il funerale è però probabile che si terrà nella chiesa di Ponte San Nicolò. Il parroco, don Daniele Cognolato, ha accompagnato la moglie e il fratello del 57enne in Emilia Romagna per sostenerli, insieme al sindaco del paese. E per domani il sacerdote ha preannunciato che la messa domenicale sarà dedicata proprio ad Adriano, invitando tutti i parrocchiani a un momento di raccoglimento.

Stefano Bellabona, ferito in modo gravissimo

Nel frattempo il vicino paese di Noventa Padovana vive ore d'apprensione per le sorti di Stefano Bellabona. L'ingegnere 55enne è scampato alla strage, ma è rimasto ferito in modo gravissimo. Ricoverato all'ospedale di Parma con ustioni sul 45% del corpo, ha accanto la moglie Chiara Badin, i figli e il fratello Nicola, con cui divide il lavoro alla guida di un'azienda che ha sede in paese. Da lì il fratello, subito prima di partire alla volta dell'ospedale parmense, aveva manifestato solidarietà alle famiglie delle vittime e degli altri feriti, in particolare agli Scandellari, spiegando che le condizioni di Stefano risultavano molto serie ma complessivamente stazionarie. Un quadro clinico confermato dagli aggiornamenti giunti ieri. Il 55enne resta in Rianimazione e la prognosi è riservata. Le sue condizioni sono molto serie ma sostanzialmente stabili: l'uomo non avrebbe subito lesioni agli organi interni. 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino