Pietro, il 17enne che sognava un futuro da rapper: gli amici fanno un colletta per il suo funerale

PADOVA - Domani, 10 febbraio, i genitori, le sorelle e gli amici potranno dare l’ultimo saluto a Pietro Benfatto, il 17enne di Mortise che sognava di fare il rapper....

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PADOVA - Domani, 10 febbraio, i genitori, le sorelle e gli amici potranno dare l’ultimo saluto a Pietro Benfatto, il 17enne di Mortise che sognava di fare il rapper. Un’ambizione che si è spezzata, come la sua vita, contro il cancello del civico 135 di via Vespucci a Legnaro, alle 4 della mattina: il giovane, alla guida dell’auto della mamma, una Opel Astra, si è schiantato dopo un volo devastante. E intanto i compagni di scuola, l’Istituto Bernardi, di cui Pietro, in arte Prince baby, frequentava la classe III dell’indirizzo Termoidraulico, stanno facendo una colletta per aiutare i genitori a pagare il funerale dell’amico. 


Se per gli amici del giovane questi giorni sono sembrati un incubo a occhi aperti, con una recondita speranza di svegliarsi prima o poi e rivedere il sorriso di Pietro, domani sarà il giorno dell’addio e delle lacrime. 
Alle 15 alla chiesa di San Carlo Borromeo si svolgerà il funerale del giovane, cui sono attesi i tantissimi amici del quartiere e della scuola, per sostenere i genitori del ragazzo nel terribile lutto che li ha colpiti. 
Lutto che anche i compagni di classe stanno cercando di metabolizzare anche grazie al supporto di uno psicologo a scuola. 

LA DINAMICA 
I genitori avevano concesso l’auto al figlio diciassettenne solo perché la guidasse l’amico patentato. Invece il giovane, appena ottenute le chiavi da mamma e papà, si è messo al volante della loro Opel Agila per andare a una festa in un locale, l’Eclips di Vigorovea, assieme al resto della sua compagnia. Una serata di svago, e probabilmente di eccessi, che è finita in tragedia. Tornando a casa, intorno alle 4.30 di domenica notte, il 17enne, lanciato a oltre cento chilometri orari in via Romea, a Legnaro, è finito fuori strada. Ha preso il cordolo della pista ciclabile e come un missile impazzito è “volato” scavalcando tre siepi e due giardini, abbattendo un cancello e rimbalzando contro una casa. È morto così sul colpo Pietro che avrebbe compiuto 18 anni a maggio e che in arte si faceva chiamare Prince Baby. Appassionato di musica rap-trap, aveva formato un gruppo con l’amico “16 grams” e avevano lanciato un video che stava riscuotendo tantissimo successo on-line. Tanto che ne stavano progettando un altro proprio in questi giorni, una nuova canzone con testi scritti da lui, dove si parla della vita difficile dei ragazzi cresciuti nella periferia di una grande città, Padova come Milano, tra scontri di gang, droga e lotte per uscire dai “palazzoni”.


La famiglia risiede in via Cavalieri di Vittorio Veneto, in un rione di Mortise ben tenuto e ben abitato. Da sempre appassionato di pallacanestro (oltre che di teatro), papà Alessandro aveva avviato il figlio al basket, per parecchi anni con la Pro Pace, poi con la Virtus. Poi la passione per la musica, stroncata da una bravata finita male che ha spazzato via tutti i suoi sogni.
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Il Gazzettino