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Fontanafredda è il comune del Fvg che è cresciuto di più negli ultimi 10 anni, guadagnando 1.225 residenti. Con lui pochi altri hanno visto crescere la popolazione: 25 su 215. Un trend che dal 2011 al 2021, cioè da un censimento all’altro, ha fatto perdere alla regione 25.644 abitanti (-2,1%), dei quali oltre 17.300 nei paesi con meno di 5mila abitanti. All’interno di questo scenario, la montagna comprensiva delle Valli del Natisone ha detto addio a 7.154 residenti. La decrescita non è finita: le proiezioni danno per il prossimo censimento, nel 2031, un’ ulteriore restrizione demografica, che dovrebbe arrivare a un milione 180mila abitanti rispetto agli attuali un milione 194mila 647, con una perdita aggiuntiva dell’1,5 per cento. Tra un decennio la regione avrà il dato peggiore dopo il secondo dopoguerra. La popolazione sarà, infatti, inferiore al milione 183mila abitanti che è stato registrato nel 2001 come valore più basso.
I DATI
È ciò che racconta l’elaborazione dei dati Istat effettuata dall’Ires Fvg con il ricercatore Alessandro Russo.
I DETTAGLI
Guardando alla composizione della popolazione, i dati fanno emergere che la diminuzione ha riguardato prevalentemente la componente femminile, quasi 20mila residenti in meno, pari a -3,1%, contro il -1% degli uomini, in virtù di una forte crescita d’immigrati maschi. I cittadini italiani sono quasi 42mila in meno rispetto al 2011 (-3,7%), mentre la componente straniera è cresciuta del 16,8%, con +16.245 residenti). Analizzando congiuntamente cittadinanza e sesso si rileva che le donne italiane presentano la flessione più accentuata (-4,6%), mentre i maschi stranieri sono la componente che è aumentata di più: +20,5 per cento. Per quanto riguarda le fasce di età, nel decennio analizzato si sono persi 18.200 residenti under 10 e 79.400 unità nella fascia compresa tra 25 e 49 anni. Tenendo conto dell’incremento di 8.581 persone tra i 15 e i 24 anni, mancano all’appello quasi 90mila under 50, considera l’Ires Fvg. Le coorti più anziane hanno invece aumentato la loro consistenza, tanto che gli over 50 sono 63.400 in più rispetto al 2011. Percentuale destinata ad aumentare tra dieci anni, quando, a fronte di una popolazione ulteriormente più contenuta, gli over 65 arriveranno al 30%, in aumento di tre punti percentuali rispetto all’attuale 27 per cento. Dal 2020 il numero dei decessi è doppio rispetto alle nascite: nell’ultimo triennio la media è stata di oltre 16mila morti e 7.300 nuovi nati. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino