Il 20 per cento dei friulani soffre di allergia

Il 20 per cento dei friulani soffre di allergia
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MALANNI DI STAGIONE
UDINE Si apre la stagione più piacevole dell'anno. Ma non per tutti. La primavera, che richiama colori e profumi di alberi in fiore, può diventare un'insidia per chi soffre di allergie di stagione e tra pollini, pioppi e betulle lo starnuto è dietro l'angolo. La ricca varietà di piante in Friuli Venezia Giulia porta con sé anche numerosi casi di allergie che in regione registrano numeri piuttosto importanti. Ma non sono soltanto malanni primaverili che se vanno con il cambio della stagione. In Friuli Venezia Giulia sono piuttosto diffuse e a volte sottovalutate le allergie respiratorie.

LO STUDIOSecondo alcuni studi epidemiologici ne soffre il 20% della popolazione tra i 19 e 44 anni. Allergie che vanno oltre uno starnuto e pure costose da tenere sotto controllo, dato che le risorse pubbliche a disposizione sono risicate. Solo all'Asuiud, per dare un ordine di grandezza, si effettuano 4 mila screening allergologici all'anno e ad aggravare la situazione c'è il problema delle polveri sottili che possono peggiorare le condizioni di salute di chi già soffre di malattie allergiche. In questi primi giorni di primavera, però, i responsabili di prurito alla gola e raffreddore sono soprattutto alcune specie di alberi che causano, stavolta sì, le allergie di stagione. 
Tra i colpevoli c'è la betulla, sempre più presente in parchi e giardini friulani da quando architetti e urbanisti hanno iniziato a utilizzarla come pianta ornamentale. In Friuli Venezia Giulia le allergie respiratorie più comuni sono quelle legate ai pollini di questo albero e i sintomi sono piuttosto evidenti: rinite e asma bronchiale. Una vera prevenzione non esiste, bisogna quindi fare attenzione ai sintomi. Se è facile intuire di essere allergici ai pollini della primavera, non è tanto immediato capire di avere un'allergia all'ulivo, una coltura che si sta diffondendo in regione, oppure agli acari. 
I DATIStando agli ultimi dati resi disponibili sul bollettino settimanale dell'Arpa che effettua il cosiddetto monitoraggio aerobiologico, i pollini primaverili iniziano a essere mediamente abbondanti, in particolare frassino e cipresso a Trieste; acero e pioppo a Pordenone e in diverse zone aumenta la concentrazione di betulla, graminacee, carpini, salice e bagolaro. Scoprire se si soffre di allergia, di quale tipo e curarsi però costa caro. I cosiddetti vaccini, trattamenti preventivi per le reazioni allergiche possono costare da 100 a 500 euro, secondo le ditte produttrici e il tipo di vaccino. Mentre alcune regioni il costo viene totalmente rimborsato, essendo sono regioni che integrano i Lea (Livelli essenziali di assistenza) con fondi propri, in Fvg questo avviene solo parzialmente e per lo screening allergometrico si paga il ticket. 

Ma non è finita. Chi scopre di soffrire di qualche allergia si deve poi curare e anche le terapie non hanno prezzi propriamente popolari; anche in questo caso la Regione offre un rimborso parziale di 50 euro per ciascuna terapia, mentre da circa due anni è prevista l'esenzione totale per l'immunoterapia ai soggetti che sviluppano una reazione anafilattica dopo una puntura di imenotteri come api e vespe. Nell'approvare questa delibera, la stessa amministrazione regionale ha riconosciuto che il peso economico apportato da patologie come le allergie è rilevante. Basti pensare che mediamente in un anno sono oltre 1.700 gli accessi al pronto soccorso, a seguito di una reazione allergica alle punture di imenotteri. Oggi l'unica forma di intervento antiallergico offerta ai pazienti già dichiarati allergici al veleno degli imenotteri è la fornitura diretta e periodica di un preparato che comporta un costo fisso annuo - si stimano circa 225 soggetti all'anno - che si protrae per tutta la vita del paziente, ma viene considerato un intervento salvavita e la sua fornitura gratuita porterà gradualmente a una riduzione dei costi facendo diminuire gli accessi al pronto soccorso ed eventuali successivi ricoveri.
Lisa Zancaner Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino