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SAN MARTINO - Dalla cupola della grande basilica di Aparecida, nello stato di San Paolo, in Brasile, alle boutique di Dolce Gabbana sparse in giro per il mondo, e dal caminetto di Keith Richards dei Rolling Stones all'esclusivo hotel Cipriani di Milano. Sono solo alcune delle collocazioni di tante «piccole perle che arrivano dal Friuli e illuminano il mondo».
Parteciperà al Monaco Yacht Show
Le perle sono i tasselli di mosaico di ogni forma e dimensione e colore lavorati dai dipendenti della Friul Mosaic, azienda e laboratorio d'eccellenza del territorio con sede a San Martino, in via San Giacomo. Una realtà che attira sempre più interesse a livello internazionale e che strizza l'occhio al mondo del lusso. Dal 28 settembre all'1 ottobre Friul Mosaic sarà ospite del Monaco Yacht Show, dove vengono presentate imbarcazioni oltre i 60 metri di lunghezza: un privilegio ottenuto dalle poche realtà che vengono selezionate, tra le tante richieste che arrivano alla prestigiosa fiera, dove per accedere i visitatori si pagano un biglietto dal costo di 500 euro al giorno. A parlare di «piccole perle» è di Natalina Querin, una delle prime collaboratrici del maestro mosaicista William Bertoia, che ha fondato l'azienda nel 1987 insieme a due soci.
Da Cartier a Louis Vuitton, passandro per Bulgari
La Friul Mosaic conta una ventina di dipendenti e una decina di collaboratori esterni. Come Natalina, anche tutti gli altri artisti si sono formati alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo. Si stanno susseguendo, per l'azienda, commesse prestigiose. «Abbiamo fatto lavori per Cartier e Louis Vuitton e stiamo realizzando l'hotel di Bulgari a Roma» fa sapere Barbara, che la prossima settimana sarà impegnata nella presentazione di alcuni progetti in uno studio di designer a Miami. A Monaco, tra gli yacht extra lusso, la realtà di San Martino illustrerà «una linea di prodotti contemporanea, che riguarda pavimentazioni e rivestimenti in marmi e pietra naturale, e una linea più artistica in collaborazione con l'architetto Fabio Ferrillo Belli di Milano» racconta Barbara. Una delle sfide, per l'azienda, è proprio «superare il concetto di mosaico come qualcosa di vecchio e tradizionale, lanciando proposte innovative», sottolinea la titolare. Quello che ruota attorno al mosaico, per Barbara e Natalina «è un lavoro complesso e che non annoia mai». L'altra sfida è «portare a termine in tempi ragionevoli opere estremamente minuziose». Un successo, quello della Friul Mosaic, dovuto all'eccellenza del prodotto e del personale, cui contribuisce, spiega Barbara «un lavoro di comunicazione mirato. Siamo una realtà artigianale nella struttura, ma anche a livello di capacità di spesa nella parte marketing, sul quale abbiamo sempre tanto, a volte andando quasi oltre le nostre possibilità».
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