Frecce Tricolori, a rischio lo spettacolo di settembre a Jesolo: l'Ulss studia come risolvere il nodo assembramenti

Frecce Tricolori, a rischio lo spettacolo di settembre a Jesolo
JESOLO - Da una parte c'è l'aumento dei contagi, dall'altra gli assembramenti sempre più difficili da gestire, per non dire incontrollati: a rischio...

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JESOLO - Da una parte c'è l'aumento dei contagi, dall'altra gli assembramenti sempre più difficili da gestire, per non dire incontrollati: a rischio l'Air Show del prossimo settembre. Si tratta del grande spettacolo aereo che da anni si svolge nel cielo di Jesolo, con l'esibizione delle Frecce Tricolori e sempre richiamando centinaia di miglia di persone. Cancellato lo scorso anno, il Comune aveva deciso di riproporlo per quest'anno. Questa volta a fine estate per cercare di allungare la stagione. Ma con i fuochi di Ferragosto già cancellati e l'evoluzione dell'epidemia, tutto è tornato in bilico e la manifestazione rischia di saltare anche quest'anno. A salvarsi ci sarebbe solo lo svelamento della statua Un mare in volo, che però senza l'esibizione della pattuglia acrobatica perderebbe parte del suo fascino.


I DUBBI DEL SINDACO

«È difficile organizzare l'Air Show ammette il sindaco i nostri uffici assieme all'Ulss4 sta studiando un protocollo sanitario specifico per questo evento che verrà presentato alla Prefettura alla quale spetterà l'ultimo parere. Il problema è quello degli assembramenti e del distanziamento sulla spiaggia: nell'area di piazza Brescia, dove viene allestita la tribuna per il pubblico non ci sarebbero problemi a far rispettare le regole, i problemi sono nel resto dell'arenile». Sotto osservazione per quanto riguarda gli assembramenti, e l'ordine pubblico, finirà il prossimo weekend, quello più caldo dell'estate: «Ci sono sempre più giovani che arrivano solo per sballare aggiunge Zoggia nel prossimo fine settimana tutte le pattuglie saranno impegnate nei controlli». 


A proposito di controlli, da ieri è stato raddoppiato il personale in servizio su tutto il litorale, da Punta Sabbioni a Bibione, per effettuare i tamponi ai turisti. Ad essere realizzate saranno anche delle postazioni riservate esclusivamente ai turisti e altre alla popolazione residente. In questo modo l'Azienda sanitaria del Veneto Orientale cercherà di far fronte all'ondata di richieste di tamponi arrivate negli ultimi giorni, soprattutto dagli ospiti che non hanno il Green pass. E in particolare dagli ospiti tedeschi. «Abbiamo registrato un mix di fattori spiega Mauro Filippi, dg dell'Ulss 4 da una parte c'è l'entrata in vigore del Green pass e molta gente che ancora non si è vaccinata, e dall'altra l'obbligo imposto dalla Germania ai propri connazionali, non ancora vaccinati, di esibire un test negativo al momento del rientro».


Con tutta la costa piena come nell'estate 2019, il risultato è facilmente immaginabile. «Partiamo dai nostri residenti prosegue il direttore generale dell'Ulss 4 chi non si è ancora vaccinato e vuole andare a cena o al cinema, chiede di effettuare il tampone e contribuisce a intasare i nostri Covid-point. In più abbiamo tutti gli ospiti tedeschi in vacanza sulla nostra costa che ora, per una decisione della Germania, devono esibire un tampone al momento del rientro. Ovviamente questo vale solo per chi non si è vaccinato o ha ricevuto solo la prima dose, però nella fascia ci sono i non vaccinati dai 12 anni, se pensiamo alle tante famiglie che si trovano in vacanza è facile capire la mole di lavoro alla quale i nostri operatori sono sottoposti negli ultimi giorni, in 48 ore siamo passati da 1.300 tamponi al giorno a farne 6000, è ovvio che ci sono stati dei disagi e delle code».

 

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Il Gazzettino