Bombardamento su Treviso, l'anniversario degli 80 anni: la cerimonia con i rintocchi e le Frecce Tricolori. «È una ferita profonda per i trevigiani, mai dimenticare»

Bombardamento su Treviso, l'anniversario degli 80 anni: la cerimonia con i rintocchi e le Frecce Tricolori. «È una ferita profonda per i trevigiani, mai dimenticare»
TREVISO - Oggi, 7 Aprile, come ogni anno, alle 13.06 e per sette minuti i rintocchi della torre civica ricorderanno le vittime del bombardamento della città. Sono...

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TREVISO - Oggi, 7 Aprile, come ogni anno, alle 13.06 e per sette minuti i rintocchi della torre civica ricorderanno le vittime del bombardamento della città. Sono passati 80 anni: una ricorrenza importante, solenne. E il sindaco Mario Conte ha voluto organizzare un programma di eventi all’altezza. Oggi per rendere omaggio a Treviso ci sarà anche il sorvolo di piazza dei Signori da parte delle Frecce Tricolori, che srotoleranno la loro scia arrivando da dietro la torre. Il rombo degli aerei non lascerà indifferenti i trevigiani che quel giorno lo vissero in prima persona. I testimoni diretti sono sempre meno ma il ricordo permane. E a distanza di tempo ancora si discute perché gli alleati decisero di accanirsi proprio su Treviso. 


LE INTERPRETAZIONI
I documenti ufficiali parlano di una scelta mirata fatta dai comandi americani intenzionati a distruggere l’area ferroviaria della città. Lo scrive chiaramente lo storico Ernesto Brunetta nel suo libro “Obiettivo Venerdì Santo”. Tesi da sempre confutata da chi, come Antonello Hrelia che ha dedicato anni di studio all’argomento, sposa la teoria della volontà di colpire un vertice di alti gerarchi nazisti in un albergo di pizza Borsa. 

 


SIGNIFICATO PROFONDO
«Per la città di Treviso questo anniversario ha un significato profondo: il 7 aprile rappresenta la data in cui il centro finì sotto il più pesante dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, perse la sua immagine medievale e l’anima degli abitanti della Marca è rimasta segnata da una ferita insanabile. Quel tragico venerdì santo del 1944 ha impresso un segno profondo sull’intero capoluogo e i suoi abitanti, che all’indomani hanno saputo però rimboccarsi le maniche e hanno ricostruito, mattone su mattone, il paese che oggi tutti noi conosciamo». Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, che oggi sarà presente alle celebrazioni, ricorda l’anniversario del bombardamento.
«Dopo quel tragico e triste momento, definito dai giornali del tempo ‘passione di Cristo e di Treviso’, la città, come l’araba fenice, è risorta ed è diventata quella che oggi è conosciuta in tutto il mondo per le sue imprese legate, come quelle dello sport system, la produzione enologica della provincia, la qualità della vita e l’affermazione economica – prosegue Caner -. Da Treviso lanceremo un messaggio forte di pace che possa arrivare in tutti i luoghi colpiti oggi da tragedie simili».


IL COMITATO 


Interviene anche il Comitato contro la guerra di Treviso , di cui la Sezione cittadina dell'Anpi fa parte. «Il triste ricordo delle 1600 vittime civili, delle macerie della città, del cupo rombo degli aerei che dal cielo seminarono morte e distruzione, non può non far pensare a chi, in questi giorni, in molte parti del mondo, sta vivendo lo stesso dramma. Mai come oggi, incombe il rischio che i molti conflitti si fondano in un'unica guerra mondiale. Il 7 aprile il dolore del ricordo diventi impegno a lavorare per la pace, nel presente e nel futuro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino