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BELLUNO - Dalle frazioni più a nord di Belluno, a ridosso del comune di Limana, si leva un grido d'allarme: «O i servizi, o morte». A Piandelmonte, frazione incastrata tra le Ronce, Tassei e Medil, nella zona montana più a sud del Comune, ai confini con la provincia di Treviso, tra il Nevegàl e Limana, gli utenti sono senza linea telefonica da giorni. Il problema è di vecchia data, però. Ed è nota l'importanza dei collegamenti telefonici e della rete internet per le zone marginali montane, servizi che le fanno sopravvivere. L'assessore al Sociale, Marco Dal Pont, ha scritto al gestore di telefonia (la Telecom) una ventina di giorni fa e ieri ha inviato un sollecito: «Qui diventa un problema socio sanitario ha detto perché ci sono anziani che sono impossibilitati a chiamare i soccorsi, qualora ne avessero necessità».
IL BORGO
Sono 17 le persone che hanno resistito a non abbandonare la frazione, che nel 1968 ha visto anche passare il Giro d'Italia sulle sue strade (quell'anno vinse Eddy Merckx). La corsa rosa ci credeva al bellunese, quando ancora la montagna vera e selvaggia aveva quel fascino che Goffredo Parise aveva sintetizzato in quella frase: "Veneto barbaro, di muschi e di nebbie".
LA BATTAGLIA
Gianni Piol, 77 anni, si fa portavoce degli abitanti di Piandelmonte. Per telefonare, lui che il cellulare ce l'ha (ma i più anziani non lo sanno usare) deve percorrere quasi 500 metri per trovare il primo posto dove c'è campo. «Sono giorni e giorni che siamo senza linea telefonica fissa - lamenta -.
LA RESILIENZA
I problemi a Piandelmonte sono pochi, sono stati segnalati alle varie amministrazioni, «ma non vengono fatte nemmeno quelle più minimali. Porto il caso delle bacheche: qui non è mai esposto nulla. E se parliamo della vegetazione che si sta mangiando le strade?», prosegue Gianni Piol che ricorda come un tempo «c'erano una settantina di abitanti, a cui si aggiungevano quelli delle Ronce (c'era anche la scuola) e di Ceresera. Oggi a Piandelmonte siamo in 17, faccio presto a contarci, a breve saremo 21, visto che arriverà una famiglia di quattro persone». Il problema è grave, e vittima di un circuito vizioso: la linea telefonica fissa continua a saltare, da anni, molti utenti hanno scelto di abbandonarla per rivolgersi alla linea mobile (quella dei cellulari, per capirsi) e quindi al gestore non conviene manutentore l'area perché considera quella zona «a fallimento economico».
«PROBLEMA SOCIALE»
Dal canto suo l'assessore al Sociale, Marco Dal Pont si è preso molto a cuore la questione. Una volta ascoltato cosa è accaduto ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al gestore. «Ritengo che questo sia un problema di natura sociale esordisce l'assessore -. Per poter far qualcosa ho inviato una nota a chi segue il gestore di linea fissa e ho chiesto loro che vengano all'incontro. Non è tanto una questione tecnica legata all'uso del telefono, ma è un tema correlato a problemi di tipo sociale sanitario. Lì a Piandelmonte, ma mi riferisco anche alle Ronce, Tassei, Medil, ci sono persone anziane con i propri famigliari che sono fuori casa tutto il giorno per lavorare, c'è chi non ha più nessuno. Se l'anziano si sente male, gli viene un infarto o cade dalle scale e non ha il telefono il fisso, che succede? Nel frattempo, in via informale, mi sono informato. La fibra è stata portata nei pressi di quelle frazioni, ma devono essere attivate e prolungate». Non è l'unico esempio: per tutto l'anno scolastico infatti, grazie all'interessamento di Dal Pont, lo scuolabus si è recato fino alle Ronce (mai successo prima, da molti anni) per prendere due ragazzini che andavano a scuola a Castion.
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Il Gazzettino