San Vito di Vigonza cambierà Comune: la frazione di 1.300 anime passa sotto Noventa

Il campanile della chiesa di San Vito di Vigonza
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VIGONZA - NOVENTA Una vita trascorsa a Noventa usando i suoi servizi, i suoi trasporti, i suoi locali e le sue scuole. Ma di fatto i cittadini di San Vito sono residenti in un altro Comune, quello di Vigonza. Ora i sindaci Boscaro e Bano sono pronti a modificare quella cartina geografica disegnata all’epoca del regno Lombardo Veneto due secoli fa. La frazione di 1.300 anime potrà infatti passare dal comune di Vigonza a quello di Noventa e sembrano già tutti d’accordo. Il motivo è puramente logistico: San Vito è molto più vicina a Noventa rispetto al cuore di Vigonza e per questo i suoi abitanti spesso hanno guardato al di là del confine. Ora sono pronti a cambiare anche il comune di residenza sulla carta d’identità. 

Il passaggio

Lo scorso 27 gennaio il consiglio comunale di Vigonza ha approvata a maggioranza la mozione per avviare l’iter del passaggio di San Vito a Noventa Padovana e indire poi il referendum nella sola frazione. A presentarla erano stati i consiglieri di maggioranza residenti a San Vito Niccolò Tacchetto e Marisa Grisenti. Il documento ha incassato il voto contrario della minoranza Pd. «Dopo il voto in Consiglio, ora la competenza è della Regione che deciderà – ha detto il sindaco Gianmaria Boscaro -. Il nostro voto riguarda l’iter referendario. È corretto che i consiglieri Tacchetto e Grisenti abbiano portato in consiglio l’istanza visto che è una richiesta del territorio e di ben 530 cittadini. Il Comune ora deve inviare il quesito alla Regione e sarà poi necessario il giudizio di merito da parte del Consiglio regionale con un secondo referendum rivolto anche a tutta Noventa. Se il percorso dovesse per qualche ragione bloccarsi, lo si potrà riprendere solo dopo tre anni». Martedì alle 20.45 il consiglio comunale di Noventa Padovana si riunirà in seduta straordinaria per discutere del passaggio della frazione. Il cuore della discussione riguarderà la possibilità di chiedere alla Regione la celebrazione di un referendum soltanto tra la popolazione di San Vito. Lo prevede la legge in alcuni casi speciali, come la particolare conformazione geografica del territorio, la mancanza di infrastrutture condivise col comune di appartenenza e l’utilizzo prevalente di servizi del comune limitrofo.

I commenti

Sulla vicenda si è espresso ieri il primo cittadino di Noventa, Marcello Bano, più che mai propenso ad accogliere la nuova fetta di residenti. «Sono tutte caratteristiche presenti nel caso di San Vito - spiega - e per questo ho presentato una mozione che chiederò di votare a tutto il consiglio comunale, maggioranza e opposizione, a sostegno della richiesta della popolazione della frazione. Riteniamo giusto che siano loro, e loro soltanto, a decidere del proprio futuro. Da parte nostra siamo pronti ad accoglierli, se questo sarà il loro desiderio. Si tratta di una battaglia storica per centinaia di sanvioti che, dal punto di vista pratico, consideriamo già nostri concittadini: utilizzano i nostri servizi, vanno a scuola con i nostri figli, li incontriamo tutti i giorni al bar a bere il caffè. Sono nostri amici e nostri fratelli. Credo sia arrivato il momento che le istituzioni comincino a prendere sul serio una questione su cui si parla e si dibatte da decenni, senza che alle parole siano mai seguiti i fatti». Bano rivolge parole dolci anche per il collega di Vigonza, compagno di partito: «Mi complimento con Gianmaria Boscaro per il coraggio dimostrato: tutti i politici di Vigonza hanno sempre promesso di ascoltare i sanvioti, ma lui è stato l’unico a mettere in campo un provvedimento concreto. Su questa storia ne ho sentite di tutti i colori: a Vigonza c’è chi teme di “perdere un pezzo di territorio”, a Noventa chi parla addirittura di “conquiste territoriali”. Ebbene, sono tutte sciocchezze. Nessuno perde o guadagna qualcosa. Si tratta semplicemente di una comunità che, per come la vediamo noi, ha il diritto di esprimersi e decidere per se stessa». 

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Il Gazzettino