ROCCA PIETORE - Dopo settantacinque anni di servizio nell’attenta gestione del santuario mariano di Santa Maria delle Grazie, in comune di Rocca Pietore, l’ordine dei Frati Minori passa la mano. Padre Pietro Viscolani ultimo frate a prestare servizi presso questo santuario e parroco di Caprile, salvo ordini superiori diversi che potrebbero sempre giungere, si accinge a giorni a lasciare il suo servizio. 

Un passato glorioso

«Dal 1946 il santuario di Santa Maria delle Grazie è uno dei punti religiosi d’importanza del comune di Rocca Pietore e un luogo di culto molto importante per moltissimi fedeli che vengono anche da fuori - afferma Andrea De Bernardin -. Un santuario che ha avuto un passato glorioso considerato che anni addietro arrivava sempre un gran numero di pullman di fedeli e turisti proprio per visitarlo e lasciare una preghiera. Il fatto di poter avere e di poter contare sulla presenza dei Frati Minori che lo gestivano era per noi motivo di orgoglio e di arricchimento. Adesso la novità e le notizie che si rincorrono è che a causa dell’età viene spostato il nostro Padre Pietro e il santuario si viene a trovare senza custode. Non è la stessa cosa mettere un sacerdote di una delle parrocchie vicine al fine che venga a Santa Maria a dire una messa ogni tanto. Indubbiamente la presenza continua e la presenza costante dei frati in chiesa e in canonica erano un valore aggiunto al nostro territorio». 

«Padre Pietro sia riconfermato»

«Mi auguro che ci siano dei margini - continua il primo cittadino di Rocca - per poter ragionare su una riconferma, almeno per un certo periodo, in quanto Padre Pietro ha già espresso la propria disponibilità a fermarsi ancora per un periodo a Santa Maria. Anche perché ha già espresso il suo dispiacere e rammarico nel dover lasciare il Santuario e il suo mandato pastorale. E io credo - conclude De Bernardin - che finché la salute lo assiste sarebbe un vero peccato lasciarlo andare via. Quindi mi auguro che ci sia un ripensamento in questo senso e che i Frati possano rimanere al loro posto per continuare a prestare la loro indispensabile opera».