Peghin, candidato sindaco a Padova, aggredito: «Mi hanno tirato un pugno»

Il candidato del centrodestra racconta l'aggressione subita
PADOVA - Un pugno e poi è scappato. Il candidato sindaco del centrodestra, Francesco Peghin, racconta di essere stato aggredito alla Festa dello Sport di San...

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PADOVA - Un pugno e poi è scappato. Il candidato sindaco del centrodestra, Francesco Peghin, racconta di essere stato aggredito alla Festa dello Sport di San Bartolomeo-Montà mentre si trovava seduto al tavolo con altri candidati. «Abbiamo aspettato che domenica 5 giugno finisse la Festa dello Sport di San Bartolomeo - Montà per rispetto di chi ci ha ospitati con grande gentilezza sabato sera e di tutti i padovani che amano giustamente questo momento di comunità - racconta Peghin - Ma oggi, anche a tutela delle persone che mi sono vicine, sono costretto a denunciare pubblicamente quello che sabato ho già segnalato alla Questura. Proprio durante la serata di festa, mentre eravamo a un tavolo con tanti candidati e persone vicine sono stato aggredito da un signore che ha chiesto se ero io il candidato sindaco. Ho ricevuto un pugno molto forte all'improvviso e poi l'aggressore è scappato. Purtroppo non è il primo episodio, ma solo il più violento e segue ai calci e sputi sulla nostra macchina e ai manifesti strappati sulle vetrine della sede del comitato».


«La città che qualcuno vende come pacificata e unita, non è né pacificata né unita e soprattutto non è sicura - continua Peghin - Tanto più se è stata alimentata, come è successo in questi mesi, contro di me e contro la nostra squadra civica e politica, una campagna di arroganza che ha descritto come un pericolo un candidato sindaco e una coalizione alternativi a chi ha comandato in città fino ad oggi. La paura di perdere fa tanti danni e tra questi anche la campagna di odio contro chi invece è per carattere e per storia la persona che cerca di unire la città con l'amministrazione e non di tenerle divise come sono oggi. Io comunque sono fiducioso che dal 13 giugno Padova cambierà davvero e non sarà più ostaggio di questa atmosfera ostile, perché i padovani e le padovane avranno scelto di andare a votare e di liberare la città».
 

 

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Il Gazzettino