La frana si muove ancora: piovono rocce. Paura in Fadalto

La frana si muove ancora: piovono rocce. Paura in Fadalto
VITTORIO VENETO (TREVISO) - Si ingrandisce il fronte a valle della frana di Fadalto con l'accumularsi continuo di rocce e pietrisco che arriva dalla linea di distacco...

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VITTORIO VENETO (TREVISO) - Si ingrandisce il fronte a valle della frana di Fadalto con l'accumularsi continuo di rocce e pietrisco che arriva dalla linea di distacco iniziale. Ieri i residenti hanno segnalato ancora un movimento franoso piuttosto importante: materiale roccioso è caduto dalla parte destra del fronte di circa 200 metri, provocando una nuvola di polvere visibile a distanza.




Nella Val Lapisina ormai i residenti, come conferma Gianni Dal Tio convivono con il brontolio continuo e lontano dei sassi in caduta: «Un po’ alla volta viene giù tutto» ha commentato.



Nel video arrivato via Facebook al Gazzettino.it della nostra lettrice Laura Mattiuzzo è ben visibile questo movimento franoso: «Il rumore che faceva mi ha messo la pelle d'oca»



IL VIDEO DELLA FRANA







Comunque sono stati avvisati carabinieri e Protezione Civile, e tutti hanno assicurato ancora una volta come quanto accade venga monitorato attentamente e che anche la caduta di ieri non costituisce motivo di allarmismo.



Ad ogni buon conto il vicesindaco Alessandro Turchetto e l'assessore all'ambiente Alessandro Mognol, ieri verso l'una sono stati accompagnati dai tecnici del Comune in quota per verificare da vicino, il nuovo movimento della frana e l'allargamento del fronte a valle.



«Il sopralluogo è avvenuto - confermano vicesindaco e assessore - in seguito ad una segnalazione pervenuta dal comando carabinieri Vittorio Veneto verso le 10 e e 30 di una leggera movimentazione di materiale del fronte franoso. Si ribadisce - aggiungono - che non sussistono tuttavia pericoli per la popolazione e le abitazioni della zona. Inoltre la viabilità ordinaria statale e autostradale non risulta interessata».



Il responsabile comunale della Protezione Civile Carlo Celso conferma che è in atto un movimento fisiologico, previsto anche dai geologi che per primi hanno valutato la caduta dei circa 60 mila metri cubi di materiale dal monte Prese.



«Viene giù ogni tanto una piccola colata di materiale e detriti, ma i parametri sono nella norma - afferma -. Probabilmente si tratta di grumi di sassi che si trovano sulla testa di frana, sopra la quale ci sono degli alberi, e non sono trattenuti. Quindi si sta completando un po’ alla volta la caduta di materiale non assestato. Ma tutto è sotto controllo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino