Ostaggio della frana da due mesi: per entrare in casa deve fare un giro di 3 chilometri

Ostaggio della frana da due mesi: per entrare in casa deve fare un giro di 3 chilometri
CHIES D'ALPAGO - Due bennate di terra, da fine ottobre, ostruiscono la strada di accesso alla loro abitazione a Codenzano. L'alternativa allo sbarramento, è fare un...

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CHIES D'ALPAGO - Due bennate di terra, da fine ottobre, ostruiscono la strada di accesso alla loro abitazione a Codenzano. L'alternativa allo sbarramento, è fare un giro molto più lungo, circa 3 chilometri in più.

Ostaggio di una rimozione spesso annunciata e mai eseguita, vuoi per carenza di mezzi, vuoi perché il versante da cui si è staccata la frana richiede interventi profondi e costosi, la famiglia Chiesura di Codenzano, in comune di Chies d'Alpago, è costretta a subire un disagio pesante, specie per la loro età ormai avanzata.
La segnalazione arriva dal figlio, Giuseppe, che ormai più volte ha chiesto al Comune di attivarsi per ripristinare il collegamento e consentire così ai genitori di potersi spostare con minori disagi, anche perché il padre ha subito da poco un intervento importante che rende ancor più difficile coprire le distanze.
«Ho chiamato più volte il Comune - spiega Giuseppe Chiusura - ma l'intervento continua ad essere posticipato. Ad onor del vero avevano iniziato rimuovendo le piante, poi è nevicato e tutto si è fermato. L'altro giorno mi avevano detto che sarebbero venuti alla vigila di Natale, ma alla viglia mi hanno poi riferito che la ditta era impegnata altrove. Tutto è stato rinviato al 27 dicembre (oggi, ndr). Comprendo che ci sono situazioni più importanti, ma il disagio per i residenti è sempre lo stesso, sia che uno abiti a Rocca Pietore sia che risieda a Codenzano, come i miei genitori. So che la provincia è stata divisa in due settori, quello più danneggiato come l'Agordino, e poi quello che comprende anche il nostro comune, ma ritengo non sia giusto che ci siano cittadini di serie A e di serie B, perché il disagio è uguale per tutti».
La frana, caduta nel pieno dell'uragano del 28-29 ottobre scorso, non è di grandi dimensioni, ma il problema, è stato spiegato a Chiusura, sta a monte, ovvero sul versante dal quale è sceso lo smottamento. Servirebbe un intervento massiccio per mettere in sicurezza l'area, ma servono soldi.
Quelli che il Comune non ha. Spetterà così alla Provincia intervenire con una spesa preventivata di 40mila euro. Già oggi dovrebbe arriva la ruspa per aprire la strada. Rinviato a gennaio, invece, l'intervento per il consolidamento della pendenza.
«I miei genitori - prosegue Chiesura, comprensibilmente esasperato per i continui rinvii - non si lamentano, ma solo perché qui c'è gente che sa sopportare, che non vuole dare fastidio. Ma dopo tanto tempo credo sia giunto il momento di risolvere il problema, almeno aprendo una pista sulla quale possano transitare senza dover allungare il giro per Chies».
Due le soluzioni, infatti, per raggiungere l'abitazione dei Chiesura: lasciare l'auto in piazza e scarpinare per circa 300 metri, tutti in salita, oppure gare il giro largo per Chies allungando di circa 3 chilometri il tragitto per raggiungere casa».

Oggi dovrebbe essere il gran giorno. Si spera. Ma sono passati ben due mesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino