Pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni abbandonati del Veneto: «Ce ne sono ben 11mila»

Secondo la Cna regionale si tratta di più di 92mila fabbricati industriali, 32mila solo tra Padova e Treviso, sparsi in 5.679 aree produttive (per 41.300 ettari di terreno)

Pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni abbandonati del Veneto - Foto di Alex Csiki da Pixabay
In Veneto ci sono 11mila capannoni abbandonati che potrebbero ospitare nei loro tetti pannelli fotovoltaici e contribuire in tempi stretti al raggiungimento degli obiettivi di...

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In Veneto ci sono 11mila capannoni abbandonati che potrebbero ospitare nei loro tetti pannelli fotovoltaici e contribuire in tempi stretti al raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia rinnovabile definiti dal Pnrr. Ma servono crediti fiscali di lunga durata e almeno del 50% dell'investimento iniziale per attivare questa rivoluzione "verde".


Solo nella nostra regione ci sono 92mila capannoni, il 12% dei quali inutilizzati

 

Fotovoltaico sui tetti dei capannoni

«Sarebbe opportuno utilizzarli almeno per produrre energia elettrica dal sole con piccoli impianti da 12 a 200 Kw, senza consumare suolo, deturpare i centri storici e avere un impatto ambientale - spiega Moreno De Col, presidente della Cna del Veneto, 20mila artigiani associati -. Le piccole imprese così contribuirebbero fattivamente alla ripresa e alla transizione ecologica del Paese. È un'idea che potrebbe sposarsi perfettamente con gli obiettivi del Pnrr e quindi rientrare tra i possibili finanziamenti da attivare anche da altri capitoli».

Credito di imposta per i piccoli imprenditori

Ma la sfida che stanno portando avanti gli artigiani della Cna è più ampia: «La nostra proposta fatta al governo è di varare un credito di imposta al 50% di lunga durata, penso 10 anni, per tutti i piccoli imprenditori che vogliano investire nel solare proprio come oggi avviene per le abitazioni private - afferma De Col - non limitarsi solo ai capannoni dismessi. Ma intanto si potrebbe partire da quelli». Per il presidente della Cna del Veneto questa proposta potrebbe portare a produrre «un terzo in più di energia elettrica green rispetto a quella attuale: se poi mettiamo insieme a questa iniziativa la costituzione di comunità energetiche (per le quali mancano ancora i decreti attuativi) potremmo davvero avviare un circuito virtuoso - evidenzia De Col, piccolo imprenditore dell'edilizia -. Oggi il credito fiscale è solo del 6% se rientra nel capitolo Industria 4.0, troppo poco per attivare gli investimenti su larga scala».

Parco fotovoltaico diffuso

La proposta è stata presentata dalla Cna alla Cabina di regia a Palazzo Chigi sul RepowerEU, ribadendo sulla necessità di coinvolgere le imprese private per sviluppare un parco fotovoltaico diffuso sfruttando capannoni e laboratori industriali che potrebbe ospitare un gran numero di pannelli senza consumare suolo, senza impattare negativamente sul paesaggio, in tempi relativamente brevi ed in linea con i tempi stretti del Pnrr, «considerato che l'Italia sta accumulando un considerevole ritardo rispetto all'obiettivo di 7-8 GW di nuova potenza da rinnovabili su base annua». In Veneto il patrimonio immobiliare industriale è estremamente diffuso ed è in gran parte detenuto da Pmi. Secondo la Cna regionale si tratta di più di 92mila capannoni industriali, 32mila solo tra Padova e Treviso, sparsi in 5.679 aree produttive (per 41.300 ettari di terreno).


Riduzione del costo dell'energia


Secondo lo studio della Cna, «le piccole imprese (che oggi scontano un gap del 30% rispetto ai concorrenti tedeschi) potrebbero così beneficiare di una riduzione del costo dell'energia (fino al 60%) migliorando la loro competitività e consentendo all'Italia di accelerare il raggiungimento degli obiettivi sulla transizione energetica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino