Mamma posta in chat fotografie e video osé della figlia minore

Mamma posta in chat fotografie e video osé della figlia minore
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CONEGLIANO - Assicurano che adesso lei sta bene, lavora e ha ritrovato la tranquillità. Facendo di tutto per mettersi alla spalle la brutta storia che l'ha vista protagonista quando era poco più che una bambina, costretta dalla madre, una 58enne di origine americana, a farsi riprendere in pose erotiche. Video che la donna avrebbe poi mandato a un uomo napoletano conosciuto forse in una chat di incontri. Se le immagini in questione siano state vendute o se invece quell'invio da parte della madre-orco sia avvenuto nell'ambito dei rapporti che intratteneva con il conoscente, che è a processo a Napoli con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico, sarà il processo ad appurarlo. Ieri l'imputata non era presente in aula, così come non lo è stata nel gennaio scorso durante l'udienza preliminare in cui venne rinviata a giudizio.

 
GLI EPISODI
I fatti risalgono al 2012. Al tempo la bambina è una tredicenne che trascorre spesso dei periodi di vacanza d'estate con la famiglia, in alcuni casi solo con la madre, in una località marittima della Campania. Un dettaglio che potrebbe essere importante al fine di ricostruire la vicenda perché non è ancora chiaro se la donna abbia conosciuto anche di persona l'uomo a cui avrebbe poi mandato i video senza veli della sua bambina. Ciò che è stato appurato nel corso della indagine svolta dalla Procura distrettuale di Venezia è che fu il papà a scoprire, dando un'occhiata al telefono della compagna, le immagini pedopornografiche che sarebbero state riprese dalla stessa 58enne, che in qualche modo avrebbe convinto la figlia a posare in maniera esplicita. Sullo sfondo una la storia complessa di un nucleo familiare alle prese con problemi di residualità sociale, tanto che prima della denuncia presentata dal padre la bambina era stata affidata con provvedimento del Tribunale minorile ad una comunità e successivamente, anche alla luce di quanto emerso dall'inchiesta, ad una famiglia affidataria.

IL RINVIO

Quante siano davvero le fotografie inviate dalla 58enne all'amico, che davanti ai giudici napoletani deve rispondere di detenzione di materiale pedopornografico dopo essere stato ritrovato in possesso di almeno un centinaio tra foto e video di bambini e bambine nudi e costretti a pose al limite dell'osceno, è qualche cosa che si chiarirà in aula a Treviso. Ieri mattina, nella prima udienza, i giudici non hanno potuto che rinviare tutto al prossimo ottobre a causa di un difetto di notifica all'imputata. Uno stop che non ha consentito la costituzione di parte civile da parte del Comune di residenza della famiglia, che avendo dovuto sostenere spese per la cura della minore da proteggere ritiene di essere parte lesa.
Denis Barea  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino