Su Facebook la foto in posa con il "mitra": arriva la Digos

La foto di Matteo Quarti
MIRA - Nel corso del 2015, Matteo Quarti, 29 anni, di Oriago di Mira, aveva pubblicato sul suo profilo Facebook alcune dissertazioni "politiche" e due foto piuttosto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MIRA - Nel corso del 2015, Matteo Quarti, 29 anni, di Oriago di Mira, aveva pubblicato sul suo profilo Facebook alcune dissertazioni "politiche" e due foto piuttosto inquietanti: in una teneva in mano un fucile, nell'altra era raffigurato un pugnale con una svastica. La cosa è giunta alle autorità che hanno fatto chiudere il profilo Facebook e hanno ordinato una perquisizione, eseguita dalla Digos nell’ottobre del 2015. Gli agenti non trovarono nulla di particolare nella sua abitazione, tranne un berretto della Guardia di Finanza riportante fregio, cordone e bottoni; all’interno l’etichetta di un negozio di Roma. Il copricapo fu sequestrato ed è depositato presso l'ufficio dei corpi di reato del Tribunale di Venezia. Quarti è stato denunciato in base all'art. 497 del Codice penale per possesso illecito di segni distintivi o contrassegni in uso ai Corpi di Polizia.


«Avevo spiegato subito - riporta Matteo - che il fucile con il quale mi ero fatto fotografare era un'arma giocattolo di mio fratello, un articolo inoffensivo che spara pallini in plastica. La foto del pugnale era stata estratta da internet. Quanto al berretto l’avevo comprato a Roma nel 2007 mentre prestavo servizio militare. All'epoca sognavo di entrare nella Guardia di Finanza: quando nel 2008 mi sono congedato l'ho tenuto per ricordo, non sapendo che era un’azione illecita». «Dalla perquisizione sono passati 7 mesi - conclude il 29enne - ho telefonato in Questura diverse volte, nessuno ha saputo dirmi qual è la mia posizione. Andrò a processo per una foto?» (V.Com.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino