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RIVIERA DEL BRENTA - Su di loro, due adolescenti dodicenni, quel ragazzo, quasi uomo e ora agli arresti domiciliari, giocava un’influenza e un fascino così forte da convincerli a seguirlo in tutto, fino a farsi scattare alcune fotografie ad alto contenuto erotico. Ma quando i genitori di uno dei due ragazzi ha scoperto - per caso - ciò che suo figlio aveva fatto con il suo animatore, davanti a lui si è aperto il baratro. I timori e i sospetti sono stati confermati venerdì dai carabinieri che hanno bussato a casa di un ventenne, residente nello stesso comune del dodicenne. Hanno chiesto il cellulare e il computer e dentro, senza troppa fatica, hanno trovato altre fotografie.
IL BLITZ
C’erano, in pose inequivocabili, non solo gli scatti del dodicenne da cui era partito il blitz, ma anche le immagini di un altro ragazzo, a sua volta di 12 anni, e anche lui tra gli adolescenti seguiti dall’educatore.
I PRECEDENTI
A inizio ottobre la polizia postale aveva arrestato un sessantenne gelataio, residente a Favaro, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Nel suo computer la postale ha trovato ottocento immagini di minorenni e sesso. Bambini e bambine. Piccoli, tutti comunque minorenni. Ripresi e fotografati nelle parti intime o durante rapporti a cui qualcun altro li aveva obbligati per alimentare il mercato della pedopornografia e il dark web. I poliziotti erano arrivati a lui navigando in chat criptate e in siti internet semisconosciuti, se non a un determinato pubblico. Il suo nickname con il quale girava siti e chat, compariva nei controlli incrociati per smembrare i canali di smercio di foto di bambini ritratti nel fare sesso.
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Il Gazzettino