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VILLORBA (TREVISO) - Mamma Monica non ha mai creduto al suicidio sotto al treno. Secondo lei suo figlio Marco Cestaro, trovato agonizzante a 17 anni sui binari di Lancenigo, è stato ucciso. Per questo, a sette anni dalla tragedia, ha deciso di pubblicare sui social le foto del cadavere. Nello sfogo si legge il dolore di una madre che non si dà pace. La tragedia era avvenuta il 13 gennaio del 2017. Il ragazzo era spirato in ospedale, dopo tre giorni di agonia. «È stato deciso di chiudere il caso di Marci come suicidio - esordisce Anna Cattarin sulla pagina Facebook "Verità e Giustizia per Marco Cestaro" - mi scuso con chi guarderà queste foto ma penso che sia doveroso ribadire ancora che è stato brutalmente ucciso, lui voleva vivere e aveva appena detto che non si sarebbe mai tolto la vita perché si era reso conto di quanta sofferenza aveva causato la morte del padre». Il genitore aveva compiuto il gesto estremo un anno prima, sulla stessa tratta.
LO SFOGO
La donna sintetizza l'esito delle perizie condotte in questi anni: «Secondo il medico legale e quindi per la Procura, sarebbe stato travolto da un treno che viaggiava a 137 km/h o si sarebbe lanciato contro di esso cadendo rovinosamente a tre metri dal binario sbattendo la testa, provocandosi un profondo taglio al collo (da lama hanno detto in ospedale...
L'INCHIESTA
Il pm Anna Andreatta chiuse le indagini nel 2019 arrivando alla conclusione che non ci fossero elementi sufficienti per considerare un'eventuale azione da parte di terzi. L'unica a finire a processo fu una capotreno 40enne per omissione di soccorso. La donna aveva avvistato il corpo del ragazzo, investito da un treno merci che precedeva il suo convoglio. Ma, avvisata la centrale, non era rimasta sul posto fino all'arrivo dei soccorsi, determinando un ritardo nei soccorsi stessi di 39 minuti. A gennaio la donna ha deciso di risarcire la famiglia e di chiedere la messa alla prova, che le permetterà di estinguere il reato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino