Certificati a mano in Comune dopo l'attacco hacker ai sistemi

Attacco hacker ai sistemi del Comune di Fossalta di Piave
Dopo circa 40 anni un atto di matrimonio è stato redatto di...

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Dopo circa 40 anni un atto di matrimonio è stato redatto di nuovo a mano. È quando spiega il sindaco di Fossalta Manrico Finotto: tra le conseguenze dell’attacco hacker al sistema informatico del Comune c’è anche questo aspetto più unico che raro. «Nel pomeriggio di venerdì scorso l’ufficiale di stato civile che stava sposando una coppia ha trovato il computer che non funzionava e non consentiva di stampare l’atto - spiega il sindaco – dopo un controllo si è capito che la causa era il virus che aveva bloccato tutti i terminali ed è arrivata la richiesta di riscatto. Davanti agli sposi si è dovuto redigere l’atto a mano, come non accadeva da decine di anni». Il virus ha lasciato traccia, quindi, indirettamente anche in questo atto di matrimonio. Nel frattempo i computer comunali sono tornati ad essere operativi in modo limitato per alcune funzioni. «È stato riattivato il servizio di posta elettronica – continua il sindaco – si possono inviare e riceve mail e pec, ma il resto delle funzioni non sono ancora state ripristinate, le piattaforme che usiamo per il gestionale non sono ancora operative. Spero che per domani si possa riprendere l’attività in modo normale. Il sito internet, inoltre, ha continuato a funzionare. Nessuno ha protestato ma certo ci sono dei disagi perché non possiamo rilasciare certificati né carte d’identità». «La ditta esterna a cui è affidata la sicurezza informatica del Comune è intervenuta in modo tempestivo – precisa Finotto- e sta lavorando ininterrottamente, ci stanno assistendo molto bene, hanno resettato tutti i computer. Naturalmente non abbiamo pagato, non sarebbe stato possibile perché la richiesta era in bitcoin». «Stiamo recuperando tutto il materiale - spiegano i tecnici – con tutta probabilità dovremo attendere fino a domani pomeriggio (oggi per chi legge). Non ci sono stati problemi neppure per il sito comunale perché è agganciato da un’altra parte. Manca ancora l’operatività per uffici tecnici, anagrafe e altri servizi, poiché si tratta della mole più voluminosa dei 400 giga di dati comunali. Oggi siamo a oltre il 60% dei dati recuperati, la velocità dipende dalla linea per cui servirà un po’ di tempo. Il servizio sarà operativo al 90% domani e se resterà ancora qualcosa da sistemare potrà essere fatto strada facendo. Per le società private le richieste possono variare in base alla dimensione dell’azienda e dal prodotto: da qualche centinaio di euro a oltre 50mila euro, specie in caso di proprietà intellettuali. Noi non abbiamo approfondito». 

 

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Il Gazzettino